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Mobilità

Codice della strada, vita stravolta ai ciclisti: nulla sarà più come prima

Published by
Matteo Fantozzi

Il Codice della strada ha vissuto nell’ultimo periodo degli stravolgimenti piuttosto importanti per quanto riguarda il mondo dei ciclisti. Nulla sarà più come prima.

Si è deciso di intervenire, soprattutto, su quelli che sono dei vuoti normativi che non si possono tollerare e che sono dovuti all’esplosione dei modelli elettrici.

Cambia il Codice della Strada (Bicizen.it)

In questo senso sono cambiate le velocità e di conseguenza è stato necessario implementare le leggi che si trovavano sprovviste di letteratura. Una bici elettrica è normale che vada molto più veloce di una a pedalata normale, questo ha portato a rivedere diverse cose.

Inoltre va specificato che negli ultimi anni si sono fatti dei passi in avanti per quanto riguarda la mobilità con tante nuove corsie ciclabili e dunque anche la necessità di alcuni implementi nel Codice della strada. Ora però andiamo a leggere da vicino quali sono state effettivamente le modifiche che di fatto hanno cambiato la vita a chi ama andare molto spesso in bicicletta in città.

Modifiche Codice della Strada, cosa cambia per i ciclisti?

Le modifiche del Codice della Strada sono state approvate il 27 giugno scorso quando il Consiglio dei Ministri ha accettato il testo del disegno di legge di iniziativa governativa per rivedere proprio lo stesso.

Le modifiche sono state effettuate all’Articolo 8 del Decreto Legislativo numero 285, proprio quello che è legato alla circolazione dei velocipedi.

Ciclisti e rivoluzione Codice della Strada (Bicizen.it)

Si è specificato che la strada urbana ciclabile, quella regolamentata a velocità non superiore ai 30 chilometri orari, ha priorità per i velocipedi che possono occupare qualsiasi posizione nella carreggiata.

Per corsia ciclabile invece si intende la parte longitudinale della carreggiata che è posta alla destra e favorisce sulle strade urbane la circolazione dei velocipedi nello stesso senso di marcia delle automobili. Queste vengono inserite quando non è possibile fare corsie ciclabili.

Infine la zona ciclabile è una zona urbana in cui c’è totale priorità al passaggio dei velocipedi. Sono i Comuni ad avere il dovere e il diritto, dopo una deliberazione della giunta, a provvedere a quelle che sono le delimitazioni delle zone ciclabili.

Infine si parla di zona di attestamento ciclabile un tratto di carreggiata che è compreso tra due linee di arresto ed è destinata all’accumulo e alle manovre dei velocipedi che sono pronti a ripartire dopo lo stop al semaforo.

Si tratta dunque di distinzioni molto importanti da fare affinché chi si muove in città in bici sappia come comportarsi per evitare guai, multe e incidenti.

Matteo Fantozzi

Giornalista pubblicista dal 2013 è laureato in storia del cinema e autore di numerosi libri tra cui “Gabriele Muccino il poeta dell’incomunicabilità” e “Gennaro Volpe: sudore e cuore”. Protagonista in tv di trasmissioni come La Juve è sempre la Juve su T9 e Il processo dei tifosi su Teleroma 56.

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