Non sempre una casa produttrice fabbrica i suoi motori dove crederesti. Un esempio su tutti? Il marchio FIAT che ha una politica molto diversa.
Non è raro al giorno d’oggi che un costruttore scelga di produrre fuori dal territorio nazionale su cui è installato auto, componenti e soprattutto motori per le proprie vetture. Anche un brand italiano come Fiat che non a caso è stato aspramente criticato a causa della sua costante “de localizzazione” della produzione di vetture, un fenomeno che toglierebbe lavoro agli operai italiani, ha una politica del genere.
L’azienda in questione come molti altri marchi del Gruppo Stellantis ha infatti impianti installati sul territorio nazionale come i più famosi – quello di Rivalta in Piemonte o quello di Motori di Cento in Emilia Romagna – in cui produce propulsori per le vetture che vengono poi vendute dal brand. Alcuni motori nello specifico, però, non vengono prodotti in Italia.
La chiave veramente utile per capire quali siano i paesi in cui Fiat ha più impianti per costruire motori fuori dal nostro paese è la presenza sempre più massiccia del costruttore in Africa e America del Sud, due mercati in cui tra l’altro il brand ha massicciamente aumentato le proprie vendite negli ultimi anni. Andiamo a vedere, quindi, quali sono le più importanti fabbriche di motori fuori dall’Italia della casa torinese.
Uno dei maggiori stabilimenti in cui la casa produce motori per le sue automobili è quello di Betim situato in Brasile, paese dove la casa italiana vende alcune vetture mai arrivate sul mercato italiano tra l’altro. Qui, vengono assemblati da tempo soprattutto i motori T3 da 1,0 litri e T4 da 1,3 ed 1,5 litri. I motori MultiAir di nuova generazione che vengono costruiti sul posto equipaggiano molte vetture vendute in America Latina da Fiat.
Spostandoci per in Europa, troviamo stabilimenti come quello di Szentgotthard in Ungheria dove la casa produce i motori a combustione termica a tre e quattro cilindri turbo. Presto, proprio in questa struttura, verranno prodotti anche motori elettrici destinati alla piattaforma STLA di Stellantis ed alle automobili nate su questo nuovo telaio.
Molto più importante proprio sotto il profilo della transizione ecologica l’Impianto di Trémery in Francia dove sono costruiti i motori di tipo Emotors M3, tra i primi propulsori elettrici mai costruiti dall’azienda di tipo PHEV e Mild Hybrid. Un’ultima struttura molto attiva fuori dall’Italia è poi quella di Changsha in Cina dove l’azienda produce i propulsori FireFly destinati ai modelli venduti in loco, per risparmiare sui trasporti e sulla manodopera locale.
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