Gli incidenti in moto sono sempre di più, proprio per questo le ingegnerie di tutto il mondo stanno lavorando per evitarli. Arriva una novità assurda dal Giappone.
Questa scelta salverà molte vite e ci lascia davvero senza parole per quanto è ingegnosa e intelligente.
Da sempre i nipponici sono davvero bravi a progettare nuove invenzioni e a regalarci questi colpi di scena incredibili. Oggi parliamo di uno di questi che potrebbe salvare davvero molte vite in giro per il mondo. Stavolta gli ingegneri hanno lavorato a lungo sulle moto riuscendo a risolvere un problema che affligge l’umanità ormai da troppo tempo.
Ma di cosa stiamo parlando? Andiamo a scoprirlo da vicino, perché molto presto questa novità travolgerà anche il nostro paese diventando disponibile per qualsiasi tipo e modello di moto. Certo ci vorranno ancora dei test e del tempo per sperimentare queste intuizioni, ma siamo sicuri che si potrà arrivare a dei risultati ottimi già in tempi interessanti.
Non ci saranno mai più incidenti in moto, se questa sembrava un’utopia fino a poco tempo fa ora invece è un qualcosa di molto vicino alla realtà. Andiamo dunque ad analizzare più da vicino questa nuova invenzione che arriva dall’estremo Oriente.
Uno dei problemi più grandi di chi guida la moto sono gli angoli ciechi che impediscono di vedere ostacoli quando questi sono davvero molto vicini e di fatto alzano e moltiplicano il rischio di incidenti. In Giappone hanno riflettuto a lungo su questo punto, trovando una soluzione che in pochi si aspettavano.
A lavorarci è stata una delle case automobilistiche più importanti del mondo e cioè la Suzuki che si è messa a lavoro per un brevetto come riporta InSella.it e che potrebbe cambiare molte cose della guida del mondo. L’obiettivo è quello di amplificare l’angolo di visuale di chi si muove in sella a una moto.
Una telecamera sarà montata sul codino della moto con uno schermo TFT che il motociclista troverà davanti nel pannello di controllo per capire meglio e rapidamente cosa sta accadendo dietro di lui e prevedere anche mosse che prima non poteva osservare.
Insomma siamo di fronte a un nuovo concetto di guida che potrebbe trovare spazio anche nelle scuola guida dove si studia per imparare a guidare le due ruote. Di fatto siamo di fronte a un punto di svolta molto interessante e impossibile da non considerare anche per l’Italia.
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