Stretta sui controlli per i candidati: metal detector e camici monouso per evitare suggerimenti. Ecco cosa cambia.
L’esame per la patente si fa più severo . La Direzione Generale Territoriale del Ministero delle Infrastrutture ha introdotto nuove regole per contrastare i “furbetti” dei quiz. Ma di cosa si tratta esattamente? Le novità sono tante e mirano a rendere la prova a prova di imbrogli. Una misura di cui si sentiva da tempo bisogno.
Ottenere la patente di guida è sempre stato un momento cruciale nella vita di molti, un rito di passaggio verso una maggiore indipendenza e responsabilità. Tuttavia, con l’avanzare della tecnologia, anche i metodi per cercare di aggirare le regole si sono evoluti. Auricolari invisibili, microcamere nascoste, orologi “intelligenti”: l’ingegno di chi cerca scorciatoie sembra non avere limiti.
Immaginate di entrare in un’aula d’esame e di essere accolti da un metal detector, come in aeroporto. Poi vi viene consegnato un camice monouso a maniche lunghe, simile a quello dei medici. No, non state per affrontare un’operazione chirurgica, è solo l’esame teorico per la patente di guida!
Le nuove disposizioni della DGT Nord-Est del MIT sembrano uscite da un film di spionaggio. I candidati verranno perquisiti con metal detector prima di accedere all’aula. Dovranno indossare camici monouso durante tutta la prova. Via libera solo alle cuffie audio monouso fornite dall’ufficio, per chi ne avesse bisogno.
Ma non è finita qui. Occhiali, orologi, bracciali, anelli, orecchini, collane? Tutti banditi: questi accessori potrebbero nascondere sofisticati sistemi di comunicazione. I candidati dovranno depositarli in buste schermate numerate, come se fossero oggetti di valore in una cassaforte.
Le aule d’esame si trasformeranno in vere e proprie fortezze anti-imbroglio. Sistemi di videosorveglianza attivi e rilevatori di frequenza portatili completano il quadro di una sicurezza degna della CIA. Gli esaminatori dovranno fare “costanti ronde” tra i banchi, come guardiani in un museo di notte. Attenzione però: nessuna perquisizione fisica è consentita al personale. Il limite c’è, e resta quello del rispetto della persona.
E se qualcuno prova comunque a fare il furbo? L’espulsione è immediata. Consultare appunti, comunicare con altri, allontanarsi dalla postazione o spegnere il PC senza autorizzazione sono tutti comportamenti che porteranno alla bocciatura istantanea. Lo stesso vale per chi viene beccato con telefoni, radio o qualsiasi altro dispositivo elettronico non autorizzato.
Queste misure, che potrebbero sembrare eccessive, mirano a garantire la massima equità e trasparenza durante l’esame. L’obiettivo è chiaro: assicurarsi che chi ottiene la patente lo faccia grazie alle proprie conoscenze, non a ingegnosi trucchetti.
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