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La FIAT che sfidava Mercedes, BMW ed altre auto di lusso: a Torino non hanno mai più visto una berlina così

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Antonio Russo

Oggi vi parliamo di un vero e proprio gioiello prodotto dalla FIAT, in grado di ottenere il favore del pubblico in passato. Ecco i dettagli.

Il brand FIAT è stato un vero e proprio orgoglio italiano, soprattutto nelle seconda metà del Novecento, quando si occupava di motorizzare sostanzialmente tutta l’Italia, prima dell’arrivo dei grandi costruttori stranieri avvenuto negli ultimi decenni. Ebbene, oggi vi parleremo di un modello davvero unico, che era stato prodotto negli anni Settanta per lanciare la sfida a colossi come Mercedes e Jaguar, le regine dello stile e dell’eleganza sul fronte del design automobilistico.

FIAT logo (ANSA) – Bicizen.it

Si tratta, nello specifico, della FIAT 130, che veniva utilizzata soprattutto da ministri e politici, e che ottenne un notevole successo, anche se il prezzo non era sicuramente per tutti, tanto per usare un eufemismo. La sua progettazione iniziò alla fine degli anni Sessanta, e rappresentativa un tentativo di sfidare le sopracitate marche nel mondo del segmento premium. L’unveiling ufficiale avvenne al Salone di Ginevra del 1969, e fece subito un buon effetto generale alla clientela.

FIAT, ecco la storia della splendida 130

Dal punto di vista tecnico, la FIAT 130 era spinta da un motore V6 con doppio albero a camme in testa, sospensioni indipendenti su tutte le ruote e freni a disco. Tra gli obiettivi di questo modello c’era quello di farla guidare da un autista, ma ovviamente, anche per chi voleva guidarla personalmente. La vettura era lunga 4,8 metri con un peso di 1.600 kg, e venne lanciata in un momento particolare per l’Italia, in cui erano in corso pesanti dissapori e scioperi, ma nonostante questo, ci furono importanti investimenti per produrla.

FIAT 130 in mostra (FCA Heritage) – Bicizen.it

Tuttavia, inizialmente non furono apprezzate alcune particolarità, come il design che fu dichiarato superato dopo poco tempo dalla concorrenza, ed anche il motore appariva troppo potente. La casa di Torino decise così di aumentare la potenza a 160 cavalli e la cilindrata a 3.200 cc, facendo fare un passo in avanti alle performance. Il motore era molto affidabile ed anche potente, ed in generale, questa era un’auto davvero all’avanguardia per i tempi.

Gli interni furono curati da Pininfarina ed ottennero un notevole successo, essendo molto avanzati per quei tempi, con una strumentazione completa e grande attenzione ai dettagli. La FIAT 130 pagava qualche kg di troppo che ne aumentava i consumi e la rendeva poco agile nel traffico, ma nel complesso, fu un tentativo molto coraggioso di sfidare la più esperta concorrenza europea.

Antonio Russo

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