Luigi Dall’Igna è il boss del progetto Ducati, colui che ha portato la casa di Borgo Panigale al vertice. Ecco i perché del dominio.
In una MotoGP che è sempre più volta all’innovazione ed alla ricerca aerodinamica ed elettronica, la Ducati ha scavato un solco rispetto alla concorrenza, dimostrandosi il punto di riferimento. La rinascita della casa di Borgo Panigale è stata guidata da Luigi Dall’Igna, ingegnere veneto ingaggiato nel 2014 dopo aver dominato la Superbike con l’Aprilia, ai tempi di Max Biaggi. Dopo l’addio di Casey Stoner, la Rossa delle due ruote era piombata nelle retrovie, impossibilita a reggere il passo di Honda e Yamaha, ma in seguito è iniziata una rimonta tecnica eccezionale.
Puntando sull’aerodinamica, che mai era arrivata a questi livelli nel mondo delle due ruote, la Ducati ha ricucito il distacco ed ormai da diversi anni è il punto di riferimento a livello prestazionale. La conferma ci arriva da quanto si è visto nella stagione 2024, nella quale la casa di Borgo Panigale ha vinto tutte le gare tranne quella di Austin, andata all’Aprilia di Maverick Vinales. Lo stesso Dall’Igna, dopo l’ennesima stagione dominata, ha raccontato il lavoro dei suoi tecnici in pista.
Intervistato da “Speedweek.com“, l’ingegner Luigi Dall’Igna ha parlato del rapporto che c’è tra i piloti e gli ingegneri, raccontato quanto sia importante il punto di vista di chi va in pista per migliorare ed analizzare i comportamenti della moto. Inoltre, ha reso noto uno dei punti di forza della Ducati, ovvero il cercare di estrapolare sempre il massimo da ogni idea, anche quando l’intuizione non viene direttamente dai piloti.
Ecco il parere di Dall’Igna: “Dal mio punto di vista, è normalissimo che i piloti segnalino i problemi. Ma a volte vogliono qualcosa che non è possibile. Tuttavia, il pilota ha il compito di sentire i limiti e dirci cosa può e non può fare la moto. Ascoltare i piloti è molto importante, e subito dopo, i tecnici devono considerare tutto ciò che gli è stato riportato da chi va in in pista. Anche se un pilota non ha fatto una richiesta specifica, se ci viene una buona idea occorre provarla, bisogna sempre implementare le innovazioni“. Questo è sicuramente il grande segreto della Ducati, non fermarsi mai anche quando il top sembra essere stato raggiunto, e riuscire a migliorare ogni aspetto della moto.
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