Tra Marc Marquez e Pecco Bagnaia tutti si aspettano una sfida estrema, anche se lo spagnolo è il favorito. Come la pensa Giacomo Agostini.
Dopo un inverno di chiacchiere e pronostici, stanno finalmente per accendersi i motori, per una MotoGP che è ormai giunta alla vigilia del primo round stagionale. Alle ore 09:00 di sabato mattina in Italia è prevista la prima Sprint Race stagionale sul tracciato di Buriram, e 24 ore dopo sarà il momento del Gran Premio della Thailandia. Pecco Bagnaia è stato grande protagonista qui pochi mesi fa, e dovrà subito far capire a Marc Marquez di voler essere della partita, in un duello interno al team Ducati factory che attendevamo da parecchi anni.
Da una parte c’è colui che è visto ancora da tutti come il punto di riferimento, che punta dritto al nono titolo mondiale e che è il grande favorito, anche alla luce di ciò che ha espresso nei recenti test invernali. Dall’altra, troviamo un Bagnaia voglioso di riscatto dopo la beffa patita contro Jorge Martin, con l’onta di aver perso un titolo mondiale contro un team privato. Entrambi sono ad un bivio per le rispettive carriere, e nessuno può sbagliare.
Pecco Bagnaia e Marc Marquez sono gli attesissimi protagonisti di una stagione che si preannuncia a dir poco intensa, e che potrebbe essere a lungo incerta. Come anticipato, il nativo di Cervera è visto come il grande favorito, e le sue quotazioni sono salite notevolmente dopo i risultati dei test invernali, ma è ancora tutto da giocare. In un’intervista riportata dal sito web “MotoSan“, Giacomo Agostini ha parlato di Pecco e della sfida con Marc, facendo capire che potrà giocarsela cercando di limare i propri punti deboli. Dal 15 volte campione del mondo c’è anche un invito a leggere il motociclismo in una maniera differente da ciò che accade di solito.
Ecco le parole di Agostini: “Pecco è un pilota che non ha nulla da dimostrare nel breve termine.Non voglio dire che non ha la ferocia dei campioni, perché ce l’ha, solo che la gestisce in modo diverso. Tra Bagnaia e Marquez vedo un cinquanta e cinquanta, entrambi hanno grandi punti di forza e qualche punto debole, credo sia una sfida bilanciata. Un pilota lavora su ciò che ha bisogno, non so ciò che gli altri si aspettano di vedere, perché il motociclismo non è un gioco a nascondino“.
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