Avere un motore prestazionale e affidabile è l’obiettivo cardine di ogni azienda e dall’Italia ne è nato uno da sogno.
In Italia vi è una grandiosa tradizione per quanto riguarda l’abilità nel saper progettare dei motori all’avanguardia. Spesso sono questi propulsori che hanno saputo far sognare migliaia di appassionati, considerando anche come siano diversi i marchi che hanno saputo imporsi nel settore e in varie modalità differenti.
Non ci sono dubbi sul fatto che la Ferrari rappresenta probabilmente il non plus ultra per quanto concerne la tecnologia e l’abilità nel superarsi continuamente rispetto alla concorrenza. La potenza e la capacità di progettare dei bolidi in strada è pazzesca, ma c’è anche chi ha saputo mettersi in mostra con dei motori molto più contenuti, ma allo stesso tempo tremendamente efficaci.
Lo si vede per esempio con il caso della FIAT, con il marchio torinese che ha dimostrato di saper dare vita nel corso degli anni a delle utilitarie estremamente affidabili e adatte a tutti. Il motore non è mai stato messo in secondo piano e anzi ha saputo ottenere in passato anche degli importanti riconoscimenti che non hanno fatto altro se non accrescere sempre di più il grande prestigio del marchio.
Era il 2003 quando la FIAT ebbe modo di far conoscere per la prima volta al mondo intero il suo 1.3 Multijet e da quel momento in poi i suoi successi sono stati continui. Il primo riconoscimento internazionale lo ottenne già nel 2005, anno in cui riuscì a imporsi con il titolo Engine of the Year, per la categoria dei motori che erano compresi tra i 1000 e i 1400 di cilindrata.
Uno dei motivi che aveva permesso a questo motore di poter essere premiato, stava nel fatto che per la prima volta era applicata al proprio interno la tecnologia Multijet. Questa era di derivazione dalla Commion Rail, che a sua volta era nata dalla FIAT nel 1997. Furono diversi i modelli sui quali il marchio torinese sfruttò questo motore e non furono sulla FIAT.
La casa piemontese infatti lo sfruttò nel momento in cui lo dovette inserire su vetture come la Punto o la Panda, senza dimenticare anche un mito all’estero come la Strada. Lo stesso motore però lo si poté apprezzare anche su vettura di casa Lancia, come nel caso della Ypsilon, e dell’Alfa Romeo, che vi puntò per la sua MiTo, dimostrazione della qualità del propulsore.
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