Il Made in Italy colpisce ancora con un naked Moto Guzzi che strizza l’occhio al passato. I dettagli della nuova sportiva scoperta all’italiana.
La Moto Guzzi V7 Sport è stata, negli anni ‘70, il modello di motocicletta turistico-sportiva di punta della casa di Mandello. Popolarmente nota con l’appellativo di “Bassotto”, fu prodotta nelle versioni “V7 Sport 750”, “750 S” e “750-S3”, dal 1971 al 1976.
Ieri come oggi, in un periodo di incertezze, Guzzi tira fuori una carta vincente con una moto che fa parlare tanto i nostalgici dell’Aquila quanto i neofiti con la nuova versione della V7 sport in due colorazioni che celebrano la storia di questa moto: Verde Legnano e Grigio Lario. Piccole grandi differenze con la V7 in produzione, estetiche e tecniche.
Il bicilindrico a V di 853 cm3 della V7 Sport ha il raffreddamento ad aria e la distribuzione a due valvole comandata da aste e bilancieri, ma monta un corpo farfallato da ben 52 mm diametro (prima da 38 mm), camme ridisegnate con una alzata maggiore delle valvole, cassa filtro più grande (+ 27%) e un impianto di scarico con tre sonde lambda per rispettare la Euro 5+. Grazie a questi interventi la potenza passa da 65 CV a 6800 giri a 67,3 CV a 6900 giri e la coppia sale da 73 a 79 Nm a 4400 giri, il 95% dei quali già disponibili a soli 3500 giri. Ecco la Moto Guzzi più evoluta di sempre.
Invariati la frizione monodisco a secco, il cambio a sei rapporti e la trasmissione finale ad albero cardanico con doppio giunto. Non cambiano il telaio, un classicissimo doppia culla in acciaio, e il doppio ammortizzatore posteriore KYB; ma la V7 Sport ha cerchi a 6 razze sdoppiate più leggeri di 1,8 kg rispetto a quelli della Stone (ancor più rispetto a quelli a raggi della Special), il che ha consentito di contenere l’aggravio di peso dovuto all’avantreno più tecnico in 2 kg: 200 kg.
Monta pneumatici Michelin Road Classic, con misure 100/90-18” e 150/70-17”. Una moto meno potente rispetto a quella degli anni ’70 ma con una trattabilità nella guida e nella gestione in curva che di fatto la rende più sfruttabile in ogni condizione di guida. Migliora anche l’elettronica, con l’arrivo dei riding mode, del cruise control e di un controllo di trazione più efficace consentito dalla gestione RBW, la Sport aggiunge un riding mode dedicato, con la mappatura più sportiva mai adottata da una V7, e la piattaforma inerziale che rende cornering il traction control e l’ABS.
Sul piano estetico ha un fascino senza tempo, rivisti il parafango che su questo modello è più corto, i fianchetti ridisegnati, la sella sportiva, i supporti del faro e gli inserti nei fianchetti in alluminio. La qualità Made in Italy si paga: 10.999 euro f.c, con una possibilità infinita di personalizzazioni che fanno crescere il prezzo. In compenso è una moto che non è soggetta alle mode, che la si ama per la storia e per il suo fascino.
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