Da alcuni giorni si sente parlare di una novità che ha scosso in tanti: niente sanità pubblica e medico di base per chi lavora in nero. Ma è davvero così? Ecco la verità.
Evasione fiscale e lavoro in nero sono purtroppo fenomeni molto tristi e ricorrenti in Italia. Secondo l’Istat, infatti, nella nostra penisola ci sono circa 3 milioni di lavoratori in nero, persone che dunque lavorano ma senza pagare le tasse.
Proprio nei loro confronti è stata avanzata di recente una proposta sconvolgente: niente sanità pubblico e medico di base. Ma sarà davvero così? Ecco la verità.
I lavoratori in nero sono sempre di più e si stima che nel 2024 siano stati 3 milioni. Numeri impressionanti che fanno capire quanto il fenomeno dell’evasione fiscale sia ancora troppo attuale, purtroppo, in Italia. Per questo, nei loro confronti è stata avanzata una proposta.
Tutto parte dall’assunto che: “Chi non partecipa alla spesa pubblica, non può usufruire dei servizi pubblici”. Per questo è stato proposto che chi lavora in nero non debba poter usufruire della sanità pubblica e del medico di base proprio perché non paga le tasse. E, per quanto una proposta del genere possa sembrare sconvolgente, non è molto lontano da quello che era in vigore qualche anno fa nella nostra penisola, quando il diritto alla salute dipendeva dalla posizione lavorativa e contributiva del cittadino.
La sanità pubblica era allora gestita dalle casse mutue, che davano assistenza sanitaria solo a chi vi era iscritto perché lavorava o versava contributi; quindi di fatto i lavoratori in nero non avevano accesso all’assistenza medica gratuita e al medico. Inoltre chi non faceva parte di alcuna cassa o non lavorava (o non lavorava in regola), doveva pagare visite, i ricoveri e i farmaci.
Solo con la legge 833 del 1978 è stato istituito il Servizio Sanitario Nazionale (SSN) e dunque quello della salute è diventato un diritto riconosciuto a tutti, dunque anche a chi eventualmente è un lavoratore in nero. In tanti potrebbero chiedersi allora se sia giusto che chi non paga le tasse possa accedere alle cure gratis e avere il medico di base.
Ed ecco allora la proposta, provocatoria, di togliere il diritto alla sanità pubblica e al medico di base ai lavoratori in nero. E anche se per il momento sembra poco realizzabile, anche perché andrebbe modificato l’articolo 32 della Costituzione, magari aprirà un dibattito costruttivo.
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