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Arsenico nel riso arborio, l’allerta che spaventa i consumatori

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Flavia Scirpoli

Una nuova allerta alimentare ha investito questa volta il riso arborio, molto amato e consumato. Pare infatti che all’interno sia stato rinvenuto dell’arsenico. 

Il riso arborio è uno dei cereali più usati in cucina in Italia per preparare risotti e altri piatti gustosi. In commercio esistono vari marchi, più o meno economici, e si può dire che tutti in casa ne abbiamo almeno un pacco da consumare in alternativa alla pasta.

Arsenico nel riso arborio, l’allerta che spaventa i consumatori – bicizen.it

Eppure questo alimento non è poi così sano come si potrebbe pensare perché da un test effettuato su molte confezioni, è stata riscontrata un’alta percentuale di arsenico, un contaminante molto pericoloso. Ecco cosa è emerso.

Le marche di riso arborio in cui è stato rinvenuto l’arsenico

Il Salvagente ha effettuato un test su 12 campioni di riso arborio e i risultati emersi non sono per niente confortanti, anzi… Se questo alimento viene visto da molti come una sana alternativa alla pasta, anche per variare, forse si dovrebbero aprire gli occhi.

Șì, perché dal test effettuato da Il Salvagente è emerso che il riso arborio è contaminato da arsenico inorganico (considerato cancerogeno secondo l’OMS) con valori molto vicini a quelli dei limiti di legge: in particolare in molti marchi di riso arborio le concentrazioni di arsenico sono tra lo 0,12 e lo 0,14 mg/kg, quando invece la concentrazione massima ammessa dalla legge dovrebbe essere inferiore allo 0,15 mg/kg.

Le marche di riso arborio in cui è stato rinvenuto l’arsenico – bicizen.it

Ma non è finita qui perché oltre che da questo, il riso arborio è contaminato anche da un altro metallo, sempre ritenuto cancerogeno, vale a dire il cadmio, e da pesticidi. Fra questi si annovera il captan, un fungicida rilevato in molti campioni. Le valutazioni de il Salvagente, con riferimento alla presenza di arsenico, cadmio e captan, hanno fatto emergere un quadro allarmante.

Ad esempio nel Riso Vignola bio il cadmio era pari a 0,157 mg/kg (con un limite di 0,15 mg/kg) con un margine di incertezza, in più o in meno, di 0,034 mg/kg. L’azienda in difesa, ha però dichiarato: “Secondo il Regolamento (CE) n. 33/2007, nell’ambito dei controlli ufficiali, un prodotto è considerato non conforme solo se il risultato analitico supera oltre ogni ragionevole dubbio il limite di legge, tenendo conto dell’incertezza di misura.”. Dunque, dato che il risultato della valutazione ha un margine di incertezza, questo tipo di riso arborio deve considerarsi comunque conforme.

Nel riso Carosio Lidl il risultato dell’arsenico inorganico, secondo il test effettuato da Il Salvagente, è pari a 0,171 mg/kg (limite 0,15 mg/kg) con un margine di incertezza, in più o in meno, di 0,070 mg/kg. Da Lidl però precisano, fra le altre cose, che “L’applicazione dell’incertezza di misura di 0,070 permette di rientrare pienamente in un criterio di regolarità, dimostrando la conformità del prodotto alle normative comunitarie.

Inoltre, fanno sapere che per ulteriore verifica, sono state effettuate analisi presso un laboratorio accreditato anche su due controcampioni del lotto analizzato da Il Salvagente, anch’essi risultati conformi (rispettivamente con contenuto di arsenico inorganico di 0,11 mg/kg e 0,12 mg/kg).” Insomma, dalle aziende fanno sapere che i livelli di arsenico rientrano nei limiti stabiliti dalla legge ma risultano comunque molto vicini al limite. 

Flavia Scirpoli

Sono Flavia Lucia Scirpoli, ho 32 anni e vivo in Puglia. Dopo la laurea in Economia e Commercio e in Marketing Management, mi sono specializzata nel Copywriting. Mi piace scrivere e da diversi anni mi dedico alla redazione di articoli di gossip, lifestyle, economia, lavoro e attualità.

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