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Mobilità

Bonus Bici, quali sono i dubbi? Prima di dare i soldi è fondamentale fare altro

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Matteo Fantozzi

Il Bonus bici è una rivoluzione molto interessante che permetterebbe di aprire nuove frontiere della mobilità. Ma ci sono delle domande e dei dubbi che attanagliano la mente anche delle istituzioni.

Porsi delle questioni è sicuramente logico e molto intelligente, per questo diventa fondamentale fare le cose per bene e cercare di evitare problemi dopo. Questo si staranno chiedendo i preposti all’erogazione del bonus.

Bonus Bici, è davvero giusto? (Bicizen.it)

Di questo incentivo abbiamo già parlato negli scorsi giorni, quando abbiamo scoperto che c’è chi è disposto a pagare i cittadini per andare in bicicletta a lavoro. Senza dubbio si trova di un’iniziativa intelligente e ingegnosa per invogliare le persone a muoversi in maniera sostenibile e così di conseguenza diminuire le emissioni di agenti inquinanti.

Nonostante questo è una nuova riforma che prevede ancora dei punti critici da sistemare. Non si tratta sicuramente di qualcosa di semplice da gestire che va analizzato con attenzione prima di essere reso effettivo. Anche perché una volta erogato il bonus non si potrà, in tempi rapidi, tornare indietro. Ma andiamo a leggere qualcosa di più per approfondire l’argomento.

Bonus bici, dubbi e perplessità

Il bonus bici è stato lanciato da Damiano Tommasi, Sindaco di Verona, e dalla Giunta Comunale di Verona. L’obiettivo è quello di premiare i dipendenti comunali che andavano in bici con 0.25 euro per ogni chilometro percorso.

Dubbi sul bonus bici (Bicizen.it)

 

Ora però sorgono dei dubbi, come racconta La Cronaca di Verona, legati più che altro alla coerenza ed efficenza di tale provvedimento. Ad alzare un punto interrogativo è Marco Padovani, deputato di Fratelli d’Italia ed ex assessore comunale.

Proprio la testata riporta le sue parole, con l’uomo che specifica: “Premiare i dipendenti che vanno a lavoro utilizzando la bici è senza dubbio un passo verso la giusta direzione, ma questo risulta vano se l’amministrazione non si impegna seriamente a creare infrastrutture ciclabili sicure. La realtà delle strade oggi a Verona non è all’altezza di ciclisti che usino bici ogni giorno per andare a lavoro”.

E ggiunge: “Ricordo che la Giunta Sboarina ha inaugurato ben 13 km di ciclabili nel territorio comunale e nel Biciplan comunale all’interno del PUMS aveva previsto ben 100 km di piste ciclabili“. Il deputato dunque sottolinea che prima di andare a fare questa riforma, ritenuta da lui molto utile, sarebbe meglio cercare di sistemare le strade per permettere che chi si muova in bicicletta viaggi in tutta sicurezza. Staremo a vedere se il suo accolto sarà preso in considerazione.

Matteo Fantozzi

Giornalista pubblicista dal 2013 è laureato in storia del cinema e autore di numerosi libri tra cui “Gabriele Muccino il poeta dell’incomunicabilità” e “Gennaro Volpe: sudore e cuore”. Protagonista in tv di trasmissioni come La Juve è sempre la Juve su T9 e Il processo dei tifosi su Teleroma 56.

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