Erroneamente l’accezione generale del termine “velocipede” oggi viene utilizzata per descrivere le biciclette. Non si tratta solo di questo però.
Andiamo a scoprire più da vicino alcune cose legate al movimento su due ruote e alla storia di quello che è il mezzo di trasporto preferito per milioni di italiani.
La bicicletta ha conquistato il mondo della mobilità in tutto il mondo, attestandosi come mezzo che non crea inquinamento, viste le emissioni zero, e che ci permette anche di risparmiare denaro, visto che non va a carburante. In un mondo dove la viabilità è sempre più complicata, per la presenza di tante autovetture, la bici ha rivoluzionato tutto e ci potrebbe portare a nuovi cambiamenti.
Una cosa che ha regalato una bella svolta anche grazie all’introduzione delle e-bike. La bici a pedalata assistita ci ha regalato una maggiore inclusività, permettendo di salire in sella anche a chi magari ha qualche ostacolo dal punto di vista fisico e non aveva precedentemente la possibilità di pedalare. Oggi però vogliamo concentrarci sul termine velocipede che non evidenzia solo la bici come in molti credono.
In nostro aiuto arriva l’utilizzo che fa della parola “velocipede” la giurisdizione. Nel codice della strada italiano infatti abbiamo la spiegazione che può chiarire ogni nostro singolo dubbio.
Con questa parola si intendono tutti i veicoli che sono mossi dalla forza muscolare del conducente ed eventualmente anche dalla pedalata dei passeggeri. Tra questi dunque oltre alle biciclette compaiono anche risciò, tricicli, ciclovetture e quant’altro.
La storia, portandoci indietro nel tempo, ci porta a vedere nei velocipedi degli strumenti costruiti da una singola ruota, ma che arrivavano poi ad averne anche due, tre, quattro ma anche cinque.
Il punto di svolta e l’evoluzione viene regalata dal celerifero che viene presentato dal conte francese Mede de Sivrac nel 1796. Diventa dunque interessante studiare una storia che ci ha portato alla bici grazie soprattutto alla svolta della draisina ideata dal nobile tedesco Karl Friedrich Drais von Sauerbronn nel 1815 e considerata la prima vera bicicletta della storia. Questa non aveva pedali ed era costruita in legno.
Un percorso che arriva fino ai giorni nostri dove molti di questi mezzi sono caduti in disuso e non appartengono più alla nostra cultura. Proprio per questo motivo oggi col termine velocipede si identifica soprattutto la bicicletta che ha monopolizzato questo tipo di viaggio su due ruote.
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