Durissimo colpo in Cina per una delle migliori aziende al mondo, con il marchio che rischia di dare il via a un periodo nero per le società.
In questi ultimi anni si sta cercando in tutti i modi di rinnovare quanto più possibile il mondo automobilistico, in modo tale da poter venire incontro alle esigenze dell’ambiente. I costi purtroppo sono sempre di più in aumento, considerando come le aziende mondiali stiano virando verso un elettrico che per il momento non dà i risultati sperati.
Una delle nazioni che ha dimostrato di essere diventata la nuova frontiera del mondo dei motori è la Cina, con la realtà asiatica che ha puntato moltissimo sulle vetture a impatto zero. Una decisione che ha rivoluzionato il mondo delle automobili e che soprattutto si è ampliata grazie a importanti collaborazioni con importanti aziende europee.
Purtroppo però non tutto va sempre per il verso giusto e anche le migliori idee alle volte non riescono a spopolare come sperato. Accade dunque che una delle principali aziende del mercato cinese, nata con l’intento di diventare leader del settore a livello mondiale per la produzione di auto elettriche, sia già costretta a chiudere i battenti.
Questo potrebbe diventare però un fenomeno molto comune in tutto il mondo. Le problematiche della gestione delle aziende sono ormai sempre più evidenti, soprattutto con una serie di imposizioni da parte dei vari Stati e con le vendite che sono sempre più ridotte, mentre i costi stanno crescendo a dismisura.
Già da diverso tempo si stava parlando di un possibile collasso di Evergrande. La casa cinese infatti era in crisi finanziaria da diversi anni e non sorprende dunque il ko definitivo che ha sferrato il Tribunale di Hong Kong. Ora infatti non c’è più nulla da fare per il colosso che ha avuto una via davvero molto breve.
I debiti erano insostenibili, tanto è vero che si era arrivati a un totale ragguardevole di ben 300 miliardi di Dollari, ovvero poco meno di 280 miliardi di Euro. Numeri da far girare la testa e che hanno portati così alla chiusura della Evergrande Nev, con questa che si trovava nella ormai ex sede di Tianjin.
Il problema però non sarà legato solo alle sorti dell’aziende Evergrande, ma a tutto il mercato automobilistico cinese. Questa realtà infatti era quella che permetteva di tenere solidi i legami con l’Europa e dunque garantiva uno sviluppo e un lavoro a stretto contatto con le principali aziende del Vecchio Continente, garantendo così un maggiore investimento da parte di colossi come la Byd o il Gruppo Geely.
Queste infatti sono in costante crescita, ma la fine di Evegrande rischia di modificare la situazione. Il caso più eclatante è quello della Byd che sta valutando a questo punto o di legarsi all’Europa direttamente con il proprio marchio, ma vi è anche l’opzione di acquistare vari marchi già conosciuti per poterli lavorare direttamente nella sede ungherese di Szeged. In questo modo infatti sarà possibile farsi conoscere con delle società già note al pubblico e dunque provare così a limitare i costi. Il crollo di Evergrande ha scosso il mondo dei motori.
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