La Ferrari triste per la grande perdita

Nella vita e in generale in qualsiasi settore, si creano legami che possono durare un attimo o anche per tutta la vita. Quello di cui vi vogliamo raccontare, fa parte di quelli indissolubili che nemmeno il tempo può distruggere.

Spesso per motivi di lavoro ci si trova a collaborare con persone che possono piacerci o meno, uomini e donne con i quali in qualche modo si instaurano rapporti che potrebbero segnare per sempre le nostre vite. Quello di cui vi parliamo oggi è proprio il caso di un rapporto speciale, una collaborazione trasformata in amicizia, stima, ammirazione e professionalità.

Ferrari in lutto
La Ferrari piange Pininfarina (Bicizen.it)

Stiamo parlando del legame della Ferrari, storica casa modenese, con personaggi illustri come Paolo Pininfarina. Il presidente dell’omonima Società è venuto purtroppo a mancare proprio in queste ore a soli sessantacinque anni, lasciando tutti con l’amaro in bocca. Una persona brillante che ha sicuramente apportato una nota di profondo orgoglio per il nostro Paese. Un uomo che dopo aver conseguito una laurea in ingegneria meccanica e dopo un lungo periodo di collaborazione con Cadillac, Honda e General Motors, nel 2006 divenne vice presidente dell’azienda di famiglia per poi esserne a capo nel 2008, dopo la morte improvvisa del fratello Andrea. E’ proprio a lui che la Ferrari deve mostrare riconoscenza per aver lasciato un’impronta nel settore delle auto con modelli veramente unici, primo su tutti la Ferrari Sergio.

Ma come è nata la collaborazione tra Ferrari e Pininfarina?

Come appena detto, la Ferrari Sergio è solo una delle tante auto che hanno segnato la vita di Paolo Pininfarina. La quattro ruote in questione, presentata al Salone di Ginevra nel 2013,  voleva essere un omaggio per l’indimenticato ed indimenticabile padre, Sergio Pininfarina scomparso nel 2012. Un auto spettacolare che traspira lo speciale rapporto tra il Cavallino Rampante e l’azienda torinese. Si tratta di una barchetta dalle linee affusolate che lasciano presagire un alto livello di aerodinamicità, un motore V8 da 4.5 litri ed una velocità massima di 320 Km/h. Tra le tante altre, non possiamo non accennare alla Fittipaldi EF7 Vision Gran Turismo, una hypercar nata proprio da un’idea di Paolo Pininfarina e di Emerson Fittipaldi, ex campione di Formula 1, o ancora la Pininfarina Battista, l’ultima vettura progettata e presentata al Salone di Ginevra nel 2019 dedicata al nonno, fondatore della storica azienda.

Le auto di Pininfarina
Ferrari-Pininfarina, un’intesa vincente (Facebook@Automobili Pininfarina) Bicizen.it

Ed è proprio dall’illustre imprenditore, Pinin Battista Ferrara, che nasce l’intesa vincente con la casa modenese. Il primo incontro tra lui ed Enzo Ferrari avvenne nel 1922, anche se la collaborazione iniziò solo nel 1951. La sintonia che s’instaura tra i due, li porta a lavorare in modo affiatato, leale e con grande esuberanza, tutte prerogative che consentono da subito la realizzazione di capolavori come la Ferrari 212 inter, una cabriolet presentata al Salone di Parigi nel 1952.  Da qual momento in poi, il rapporto tra i due si solidificherà e crescerà ancor più tant’è che la Pininfarina sarà per tantissimi anni l’unica carrozzeria che le auto del Cavallino Rampante vedranno.

Quando nel 1959 Pinin decise di partire per un viaggio intorno al mondo della durata di sei mesi, lasciò tutto al figlio Sergio che, amante dell’innovazione, portò importanti cambiamenti come l’uso dei computer in un centro di calcolo, la creazione di un centro studi e la costruzione di nuovi stabilimenti. In realtà dobbiamo attribuire a lui anche il merito dell’incontro avvenuto tra suo padre ed Enzo Ferrari. Proprio nel maggio del 1951 con l’aiuto di un amico, organizzò infatti il fatidico pranzo in una trattoria tra Modena e Torino al termine del quale Pinin, rivolto al figlio disse: ” Bene, abbiamo un nuovo cliente e sarà un’esperienza molto stimolante. Voglio che della Ferrari te ne occupi tu”.

Inutile dire con quanta carica e quanta fierezza Sergio abbia portato avanti tutto il suo lavoro, tramandandolo poi all’oggi compianto, grande e stimatissimo imprenditore, Paolo Pininfarina.

 

 

 

 

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