Lamborghini, amaro stop: non ce la fanno, cosa è successo

Anche aziende note per le auto di lusso come Lamborghini a volte sono costrette al dietrofront. Cosa è successo ad un progetto acclamato.

Non tutti i piani trovano concretezza. Anche ciò che sembra scontato all’improvviso può subire uno stop che fa tramontare ogni speranza di successo. Un’eventualità che può colpire anche un autentico colosso come Lamborghini.

Gallardo Concept S. stop amaro
Non tutte le Lamborghini hanno vito la luce (Canva) -Bicizen.it

Questo è quanto avvenuto per un modello di Lamborghini, presentato in anteprima nel contesto del Motor Show di Ginevra del 2005. Subito acclamato da addetti ai lavoro e appassionati di auto, stuzzicò l’interesse del Gruppo Volkswagen che aveva appena acquistato il marchio.

L’intenzione emersa dalle segrete stanze tedesche, fu quella di far partire una produzione di serie, seppur in edizione limitata composta da soli cento pezzi. L’idea piacque pure a Sant’Agata Bolognese e ed in men che non si dica si cominciò a mettere su carta le linee guida.

Il progetto Lamborghini sfumato, quando l’asticella è troppo alta

Il disegno, che doveva essere qualcosa di avanguardistico, venne affidato a Luc Donckerwolke, il quale a sua volta volle rifarsi sulle vecchie auto a firma Marcello Gandini, progettista storico del brand italiano, come la Diablo, la Miura e la Countach. La volontà era quella di dare vita ad un veicolo indimenticabile e fosse in grado di spiccare su tutti gli altri. E fu così che nacque la Gallardo Concept S. La prima novità riguardò il propulsore. Sì perché quella mostrata in Svizzera era stata solamente una versione demo e dunque priva di unità motrice.

Gallardo Concept S. stop amaro
Lamborghini Gallardo S, il progetto mai realizzato (Sotheby’s) -Bicizen.it

Il primo esemplare vero e proprio vide la luce nell’agosto 2006 e fu svelato al Salone di Torino.  A spingere il gioiello un potente V10 da 5,0 montato dietro, ovviamente costruito nella fabbrica emiliana, e capace di scaricare sull’asfalto fino a 520 cv. Sicuramente qualcosa di interessante per gli amanti della guida sportiva. Tra gli elementi più fuori dal comune il divisorio all’interno dell’abitacolo per creare due ambienti separati tra conducente e passeggero.

Peccato però che dopo un primo momento di euforia, l’ambiziosa hypercar venne abbandonata. Il motivo? I costi  di realizzazione eccessivamente alti. Dunque sul mercato ne fu messa in circolazione solamente una. Diventata materiale buono per i collezionisti, da quel momento è stata protagonista di diverse aste milionarie. Quella più chiacchierata data 2015. Organizzata alla RM Sotheby’s e in scena a New York, vide il prezzo di vendita stimato tra i 2,4 e i 3 milioni di dollari. Certamente non poco, ma considerata la particolarità dell’esemplare una cifra accettabile.

Impostazioni privacy