Qualcosa si sta iniziando ad incrinare intorno al tanto richiesto mercato dell’automobile elettrica, altre soluzioni sono possibili
La necessità di ridurre le emissioni inquinanti è una priorità che va presa in seria considerazione da parte di tutti i governi mondiali. Chi dubita della pericolosità e delle conseguenze che ne derivano, purtroppo non analizza la questione attraverso un pensiero scientifico. Detto ciò, però, bisogna anche considerare soluzioni alternative reali, come nel caso della conversione del parco auto da endotermico ad elettrico, che non gravino esclusivamente sui bilanci della famiglia media, troppo spesso la fetta economicamente più fragile della popolazione.
Dopo un esordio incoraggiante, forse drogato dai cospicui incentivi messi a disposizione dai vari governi europei, il mercato delle automobili elettriche sta iniziando a vivere una fase di contrazione. Il problema principale resta sempre il costo d’acquisto troppo elevato rispetto all’alternativa a combustione, soprattutto nei segmenti più compatti. E così, molte case produttrici studiano soluzioni alternative, che siano in grado di far coniugare il basso impatto ambientale con costi di gestione contenuti e alla portata di mano della maggior parte dei cittadini.
In occasione della tappa italiana della Formula E a Misano, il CEO di Stellantis Carlos Tavares si è espresso in merito alla possibilità di investimento nei confronti degli e-fuel. E non è certo la prima occasione che l’amministratore delegato, di uno dei gruppi automobilistici più influenti a livello globale, si rivolga in maniera così interessata a questa tipologia di carburante. Gli e-fuel non sono altro che un’alternativa chimica assemblata in laboratorio alla classica benzina verde derivata dal petrolio, fonte fossile inquinante se bruciata.
Gli e-fuel sono carburanti sintetici non derivati da fonti fossili che ridurrebbero sensibilmente le emissioni nocive nell’aria una volta combuste. Inoltre, la maggior parte dei moderni motori a combustione sarebbero già adatti al loro utilizzo, senza necessità di ulteriori additivi o modifiche. Detta così sembra la gallina dalle uova d’oro, ma ovviamente non è tutto oro ciò che luccica. Gli e-fuel sono ancora in una fase sperimentale, non se ne conoscono gli effetti secondari derivati dalla loro combustione ed emissione e, soprattutto, hanno un costo ancora altamente proibitivo.
Ad oggi infatti, un litro di carburante sintetico, costa all’incirca 4 euro al litro. Il doppio del prezzo attuale della benzina verde, già comunque alle stelle per molti automobilisti. Solo il costante investimento in ricerca e sviluppo e la loro approvazione da parte delle istituzioni, può fare sì che il loro prezzo possa calare ed essere venduto a cifre ragionevoli. Insomma, il futuro della mobilità resta incerto, con il problema tra costi di gestione e sostenibilità ambientale che non sembra trovare un comune denominatore.
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