La risposta a Matteo Salvini sul caso delle autovetture ha fatto capire come ci potrebbe essere presto una rottura.
Il Ministro del Made in Italy e quello delle Infrastrutture e dei mezzi di trasporto si pungono a distanza, creando un vero e proprio caso.
![Salvini polemica](https://www.bicizen.it/wp-content/uploads/2024/05/Matteo-Salvini-bicizen.it-1352024.jpg)
La mobilità è sempre più argomento di dibattito al Governo, ma da qui a vedere un caso del genere ce ne sarebbe dovuto passare di tempo. La sensazione è che alcune cose si sarebbero dovute discutere a quattrocchi invece che di fronte a tutto il popolo, facendo pensare che ci siano delle tensioni interne assai difficili da risolvere sotto ogni punto di vista.
Un battibecco che inevitabilmente coinvolge gli italiani e cioè quelli che sono consumatori in fatto di autovetture e carburante. All’orizzonte si aprono degli scenari confusi, almeno stando a quanto viene trasmesso al pubblico. Il tutto condito anche da un certo astio sempre nei confronti del Ministro, bersaglio di critiche a prescindere da cosa dica e/o proponga.
Inutile dire che molti cittadini hanno voluto esprimere la loro opinione sui social network, tuonando su una situazione che considerano molto grave e specchio di tanto di quello che accade in Italia. Ma andiamo ad approfondire la questione.
Salvini e la risposta che spiazza
È arrivata una risposta nei confronti del Ministro Matteo Salvini, proprio dall’interno del Governo, che spiazza e lascia tutti senza parole. Ma cosa è accaduto davvero? Andiamo a scoprirlo più da vicino analizzando quelle che sono le parole dei diretti interessati.
![Salvini cosa ha detto?](https://www.bicizen.it/wp-content/uploads/2024/05/Salvini-bicizen.it-1352024.jpg)
Il Ministro del Made in Italy Adolfo Urso ha parlato nei confronti dell’incentivo auto 2024 che sembra secondo lui atto in parte a favorire i veicoli che vengono dalla Cina: “Come dimostrato i dati degli incentivi dello scorso anno vede una parte esigua finire ad auto cinesi”. Ha poi aggiunto come il piano sia stato “disegnato sul modello della produzione nazionale e delle esigenze dei ceti popolari”.
Il messaggio a Stellantis è chiaro con l’accento sull’italianità degli incentivi “rivolto a modelli che sono realizzati prevalentemente sul nostro territorio. Per questo riteniamo che la prima e unica azienda automobilistica nel nostro paese possa cogliere opportunità per aumentare in maniera significativa la produzione di auto in Italia“.
Insomma quello che emerge è un po’ di confusione e estraniamento su quanto accade in Italia e le solite polemiche, fine a se stesse, che tendono a sottolineare come ci siano dei battibecchi tra i protagonisti di queste vicende.