La risposta a Matteo Salvini sul caso delle autovetture ha fatto capire come ci potrebbe essere presto una rottura.
Il Ministro del Made in Italy e quello delle Infrastrutture e dei mezzi di trasporto si pungono a distanza, creando un vero e proprio caso.
La mobilità è sempre più argomento di dibattito al Governo, ma da qui a vedere un caso del genere ce ne sarebbe dovuto passare di tempo. La sensazione è che alcune cose si sarebbero dovute discutere a quattrocchi invece che di fronte a tutto il popolo, facendo pensare che ci siano delle tensioni interne assai difficili da risolvere sotto ogni punto di vista.
Un battibecco che inevitabilmente coinvolge gli italiani e cioè quelli che sono consumatori in fatto di autovetture e carburante. All’orizzonte si aprono degli scenari confusi, almeno stando a quanto viene trasmesso al pubblico. Il tutto condito anche da un certo astio sempre nei confronti del Ministro, bersaglio di critiche a prescindere da cosa dica e/o proponga.
Inutile dire che molti cittadini hanno voluto esprimere la loro opinione sui social network, tuonando su una situazione che considerano molto grave e specchio di tanto di quello che accade in Italia. Ma andiamo ad approfondire la questione.
È arrivata una risposta nei confronti del Ministro Matteo Salvini, proprio dall’interno del Governo, che spiazza e lascia tutti senza parole. Ma cosa è accaduto davvero? Andiamo a scoprirlo più da vicino analizzando quelle che sono le parole dei diretti interessati.
Il Ministro del Made in Italy Adolfo Urso ha parlato nei confronti dell’incentivo auto 2024 che sembra secondo lui atto in parte a favorire i veicoli che vengono dalla Cina: “Come dimostrato i dati degli incentivi dello scorso anno vede una parte esigua finire ad auto cinesi”. Ha poi aggiunto come il piano sia stato “disegnato sul modello della produzione nazionale e delle esigenze dei ceti popolari”.
Il messaggio a Stellantis è chiaro con l’accento sull’italianità degli incentivi “rivolto a modelli che sono realizzati prevalentemente sul nostro territorio. Per questo riteniamo che la prima e unica azienda automobilistica nel nostro paese possa cogliere opportunità per aumentare in maniera significativa la produzione di auto in Italia“.
Insomma quello che emerge è un po’ di confusione e estraniamento su quanto accade in Italia e le solite polemiche, fine a se stesse, che tendono a sottolineare come ci siano dei battibecchi tra i protagonisti di queste vicende.
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