Il campione della Juventus morto in un incidente stradale, il dolore mai domo dei tifosi

La Juventus ha attraversato tanti momenti storici, tante vittorie, ma anche alcune situazioni davvero difficili come la rmorte di un grande campione in un incidente stradale.

La storia che vi stiamo per raccontare oggi molti di voi già la conosceranno, ma si tratta di un racconto molto doloroso e che fa venire le lacrime agli occhi.

Morte tragica
Tragico incidente (ANSA) Bicizen.it

La macchina Fiat a bordo della quale viaggiava il calciatore si sfrontò frontalmente con un furgone prendendo rapidamente fuoco a causa di quattro taniche di benzina piene trasportate nel bagagliaio. Una morte tremenda che lasciò un vuoto immenso nella storia della Juventus e dello sport più in generale per la grande caratura umana di questo personaggio.

Era una domenica e la notizia arrivò in diretta durante la trasmissione la Domenica Sportiva che fu la prima ad annunciare la tragedia. Furono molte città a dedicare vie, piazze e centri sportivi all’uomo tra cui Cinisello Balsamo dove questi era noto per aver vissuto lì da bambino dall’età di cinque anni e giocando alla parrocchia di San Pio X con i suoi amici di pari età.

Una delle morti più drammatiche del calcio

Quella di Gaetano Scirea si può ricordare, sicuramente, come una delle morti più drammatiche del calcio. Dopo il ritiro dal calcio professionistico era entrato a far partre dello staff della Juventus su precisa richiesta dell’Avvocato Agnelli.

La morte di scirea
Gaetano Scirea e la tragica morte (ANSA) Bicizen.it

Il 3 settembre del 1989 questi si trovava sulla sua Fiat 125 a Babsk in Polonia, dove era in vesti di osservatore per seguire dei calciatori per il suo amico e allenatore dell’epoca Dino Zoff che fu anche suo compagno di squadra sia alla Juve che in Nazionale. Doveva prendere un volo da Varsavia che l’avrebbe riportato a Torino, ma non lo prese mai.

Morto ad appena 36 anni lasciò un grande vuoto sia umano che sportivo. Per prima cosa perché era davvero una gran brava persona, recordman con zero espulsioni in carriera, ma anche sportivamente perché su di lui la Vecchia Signora contava molto.

La società non ha mai fatto meno, anche oggi quasi 40 anni dopo l’incidente, di ricordare e onorare la sua memoria come quella di uno dei capitani più importanti in assoluto della storia del club. La moglie e il figlio hanno spesso presenziato a eventi con i bianconeri, con la società che ha dimostrato nei loro confronti grande sensibilità e attenzione. Una morte ingiusta che non si potrà mai accettare come tante altre purtroppo accadute sulle strade di tutto il mondo.

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