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Fiat Panda addio, la decisione storica della casa automobilistica italiana

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Matteo Fantozzi

La Fiat Panda rappresenta di fatto un’istituzione in fatto di autoveicoli, una macchina che ha fatto la storia. Ora arriva una decisione storica della casa automobilistica per dirle addio.

Di auto iconiche come questa ce ne sono state davvero poche nella storia, oggi vi vogliamo parlare un po’ delle evoluzioni legate a questo straordinario modello.

Addio alla Fiat Panda (ANSA) Bicizen.it

Questo tipo di utilitaria è entrata in produzione nel 1980 come ideale evoluzione della Fiat 126 e la prima serie è andata avanti fino al 2003 in un’iconica scocca con i fari grandi e le tre righe Fiat davanti e la possibilità di caricarci dentro “il mondo” tirando giù i sedili posteriori. In un modo o nell’altro in Italia tutti sono saliti sopra questo tipo di auto, cosa che la rende inevitabilmente iconica anche in modelli più estrosi come quello di tendenza negli anni novanta verde acqua.

Un modello poi andato avanti con altre due versioni e che ha raggiunto dei risultati incredibili in fatto di vendite, riuscendo a conquistare una fetta molto ampia di pubblico. Considerata la macchina perfetta per anziani e neo patentati è anche usata da chi fa lavori in cui si trasportano attrezzi e oggetti ingombranti per via della sua versatilità, insomma un’auto che ha fatto storia e ora potrebbe dirci addio per sempre.

Fiat Panda addio, ecco perché…

Dopo tutte le belle cose dette su questa mitica Fiat Panda, vi verrà voglia anche a voi di chiedere allora perché è stato necessario dirle addio? Andiamo a scoprire cosa è accaduto e qual è il motivo che ha lasciato senza parole il pubblico che ha tanto amato questa autovettura.

Fiat Panda addio per sempre (ANSA) Bicizen.it

Lo storico primo designer dell’automobile si chiama Giorgetto Giugiaro, anche lui una vera istituzione in fatto di motori, e questi ha specificato a La Verità: “Il nome resta, ma a cambiare è la logica della Panda che oggi non c’è più. De Benedetti mi diede poche informazioni al tempo, con questa che doveva essere una vettura alla francese e con un motore prodotto in Polonia. Allora la Fiat era una roba pazzesca, ma ora non c’è più”.

Si tratta di un ricordo con un po’ di amarezza e che di fatto fa riflettere su come siano cambiate tante cose negli ultimi anni in generale nel nostro paese. A voi i commenti su queste trasformazioni che hanno inevitabilmente lasciato un po’ perplessi i tanti appassionati di questo straordinario modello di autovettura.

Matteo Fantozzi

Giornalista pubblicista dal 2013 è laureato in storia del cinema e autore di numerosi libri tra cui “Gabriele Muccino il poeta dell’incomunicabilità” e “Gennaro Volpe: sudore e cuore”. Protagonista in tv di trasmissioni come La Juve è sempre la Juve su T9 e Il processo dei tifosi su Teleroma 56.

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