La BMW ha deciso di puntare su una gamma ampia e variegata, ma ora per l’elettrico vi è una vera e propria batosta.
Ci sono ben pochi dubbi sul fatto che vi sia stato un eccesso di ottimismo nei confronti delle auto elettriche quando fu istituito il Green Deal nel 2019. L’idea era quella di velocizzare quanto più possibile la transizione ecologica, ma i tempi non erano ancora maturi e serviva una maggiore gestione delle risorse.

Oggi dunque ci si trova nelle condizioni dove tante realtà sono costrette a rallentare o bloccare direttamente la produzione di auto elettriche, in quanto le vendite non sono soddisfacenti. La BMW è uno dei pochi colossi che ha dimostrato di poter ottenere dei buoni riscontri dal settore, anche per una scelta differente rispetto alle rivali.
La casa bavarese infatti non ha mai annunciato un legame futuro unico verso l’elettrico, ma ha sempre fatto capire che avrebbe pensato prima di tutto alla qualità delle proprie vetture e solo in seguito alla loro motorizzazione. Una scelta saggia e intelligente, ma ora spuntano grosse problematiche anche per l’Elica.
Dazi USA e auto elettrica: arriva lo stop di BMW
Uno dei più grossi scossoni di questi ultimi anni nel settore economico è senza dubbio la scelta di Donald Trump di aumentare in modo esponenziale i dazi. Una scelta che in realtà si sta rivelando disastrosa soprattutto per i grandi colossi a stelle e strisce che al momento non sono di certo soddisfatti di questo cambiamento.

La BMW ha un forte legame con la Cina, dato che diverse auto sono progettate proprio nella nazione asiatica e tante componenti per le auto elettriche provengono da Pechino e dintorni. Con i dazi attuali diventa dunque impossibile anche solo pensare di produrre delle auto a impatto zero negli USA, tanto da portare la casa tedesca alla triste decisione di interrompere la produzione.
Un vero peccato, visto come la i4 nel primo trimestre del 2025 aveva dimostrato di diventare una delle berline elettriche più richieste, considerando infatti come vi sia stato un 57% netto di aumento delle vendite rispetto al 2024. La speranza è che si tratti di una scelta solo momentanea per poter capire come far ripartire nel miglior modo possibile il settore elettrico anche negli USA, riducendo le spese e rimanendo su di un alto livello.