Il duello tra le auto termiche e quelle elettriche continua a tenere banco nel Vecchio Continente. Scopriamo come stanno le cose.
Il mercato europeo dell’automotive vede i principali brand affrontare ancora delle difficoltà per stravolgere le ideologie sui motori tradizionali. Nonostante i proclami di Bruxelles gli europei preferiscono ancora investire su auto con motori a combustione interna rispetto al rischioso mercato delle EV. Salvo clamorosi ripensamenti l’Europa intera dovrebbe finire per commercializzare dal 2035 esclusivamente auto elettriche, ma il termico continua a risultare vincente con uno share di vendita nettamente superiore.

Il primo trimestre del 2025 conferma il trend che vede le auto elettriche in crisi con un 17% di share contro l’83% a combustione interna. Sebbene le principali case produttrici stanno continuando a investire sulla tecnologia alla spina anche per evitare miliardi di euro di multe che dovrebbero scattare sulle emissioni eccessive di CO2, imposte dai burocrati della Commissione europea, è evidente che ci sia un ritorno alle origini.
Chi ha una certa età non è disposto a rinunciare al proprio stile di vita per diventare dipendente dei problemi di autonomia e infrastrutturali delle auto elettriche. Invece, i giovani potrebbero avere maggiore interesse per la tecnologia green ma a mancare solo i fondi che possano realmente rivoluzionare il vetusto parco auto circolante del Vecchio Continente. A beneficiare per ora di questo impasse è la Cina che, con le materie prime infinite, continua a produrre nuove auto elettriche per rappresentare al meglio le lobby verdi più potenti in questa nuova difficile epoca di transizione ecologica.
I problemi europei sul green
Se almeno in teoria vi sarebbero le opportunità per puntare ad una crescita delle vetture a zero impatto ambientale, a livello regionale vi sono molti limiti ad accompagnare la rivoluzione epocale. In Italia circolano solo 300.000 auto elettriche e non sembrano esserci denti favorevoli che possano spingere queste produzioni nei prossimi anni.

La carenza democratica di colonnine di ricarica su tutto il territorio unita alle franchigie per danni da incidenti, furti e danneggiamenti stanno creando non pochi problemi alla diffusione delle auto elettriche. Il mercato dell’usato non regge e le assicurazioni sono alte. Il prezzo dell’energia alle nostre latitudini non è destinato a scendere. La Commissione europea continuerà a incoraggiare gli Stati membri ad applicare una politica sull’elettrico che, paradossalmente, sta creando anche un odio verso le nuove tecnologie. E’ il mercato il giudice supremo, e a quanto pare, gli automobilisti europei hanno già espresso la loro sentenza.