In tanti pensano che il punto di forza dell’otto volte iridato della Casa di Borgo Panigale sia la Desmosedici. Ecco come stanno le cose su Marc Marquez.
Marc Marquez sta facendo la differenza nel 2025, come nei campionati migliori corsi in Honda. Il nativo di Cervera, sin dai test prestagionali, ha riscontrato un perfetto feeling in sella alla moto emiliana. Non ha avuto problemi a passare dalla Desmosedici GP23 alla scorbutica GP25. Come lui stesso ha ammesso, qualche tempo fa, non ci sono tante differenze tra la MotoGP attuale e quella dello scorso anno. Si tratta di una evoluzione.
Bagnaia avrebbe dovuto conoscere meglio dello spagnolo le dinamiche, ma si è ritrovato in grosse difficoltà. Ha vinto una sola tappa quando Marc è caduto e ha già accumulato uno svantaggio di 93 punti. Lo spagnolo ha dimostrato di avere una marcia in più e non si è mai accontentato di fare il compitino. In alcune circostanze si è preso dei grossi rischi, cadendo e rialzandosi. Marc, arrivato a 32 anni, non ha più nulla da dimostrare. Salvo miracolose rimonte, alla fine dell’anno, conquisterà il numero di titoli di Valentino Rossi, tra l’altro vincendo in un team italiano.
Marc ha dalla sua l’esperienza anche per sopperire alle difficoltà tecniche del mezzo. E’ un campione che è stato vicino al ritiro a causa della visione doppia e dei problemi all’omero destro, ma si è sempre rialzato più forte di prima. Un leone che ha fatto innamorare, sin da subito, anche i tecnici della Ducati. Dall’Igna, Tardozzi, Rigamonti lo adorano.
Il punto di forza di Marc Marquez
Il tecnico della Ducati, Marco Rigamonti, sul canale YouTube #ZamTube ha spiegato: “Bisogna essere al suo livello, essere all’altezza. Non ci si può permettere di sbagliare; bisogna essere super preparati“. Il suo ingegnere di pista ha spiegato che Marc dà tutto sé stesso per raggiungere il massimo traguardo. Marquez preferisce lavorare su se stesso piuttosto che cambiare la moto, al contrario di Bagnaia che si continua a lamentare.
“Ti aspetti che uno che ha vinto otto campionati del mondo arrivi forse un po’ arrogante… Ma no, a livello umano, ha compensato tutto. L’ho visto anche da quello che ha fatto l’anno scorso con la Ducati: ha vinto gare, non c’erano dubbi che potesse andare forte“, ha spiegato Rigamonti. Un pilota umile e talentuoso che vuole lasciare il segno anche in sella alla Desmosedici.