Un’ampia gamma di modelli del Gruppo Stellantis equipaggiano i motori FireFly. Scopriamo pregi e difetti di tali propulsori.
Nella gamma del colosso nato dalla fusione tra PSA e FCA ci sono dei modelli che sono spinti dai motori FireFly. I motori endotermici alimentati a benzina a 4 tempi alternativi, a 3 o 4 cilindri in linea, costruiti da FCA Italy e FCA US a partire dal 2016, hanno equipaggiati best seller dei listini Stellantis. Sono dei motori in linea verticali con monoblocco in alluminio, previsti per una disposizione trasversale anteriore.

Questi motori sono stati ideati dalla FIAT per ottimizzare i costi e per migliorare l’efficienza stessa dei motori, in un’ottica di downsizing e di riduzione delle dimensioni dei propulsori. Hanno pensionati i precedenti motori FIRE (in produzione dal 1985 e ancora declinati nelle versioni 1.2 e 1.4) e SGE (prodotti anche in versione Twinair), ponendosi alla base della famiglia motoristica di tutto il gruppo italo-statunitense.
Le versioni al lancio nel mercato europeo sono state 2: un 1.0 da 120 CV e un 1.3 da 150 o 180 CV. Sono arrivati nel Vecchio Continente dopo 2 anni di sperimentazioni sul mercato sud americano. Sotto il cofano dell’aggiornamento della Jeep Renegade, svelato al Salone di Torino del 2018, per poi essere disposti anche bordo dell’aggiornamento della FIAT 500X. All’inizio di gennaio 2020 FCA ha ufficializzato che i suoi primi modelli ibridi sarebbero stati le FIAT 500 e Panda. E’ stato scelto il motore FireFly 1.0 3 cilindri aspirato da 70 CV e 92 Nm mild hybrid, mentre le prime ibride plug-in sono state le Jeep Renegade e Compass equipaggiate con il motore FireFly 1.3 4 cilindri T4. E’ stato montato anche sulla FIAT Tipo da 100 CV.
I pro e i contro dei motori FireFly di Stellantis
Sono motori validi e affidabili, ma hanno delle criticità. Avviene una precoce usura del turbo che può determinare, in alcuni casi, cali di potenza e fumosità. Si sono registrati anche casi di consumo anomalo di olio e, più raramente, problemi legati al sistema di iniezione diretta o alla catena di distribuzione, come riportato dai colleghi di Alvolante.it.

Il 1.0 aspirato risulta robusto. Le problematiche segnalate sono di natura elettrica e riguardano principalmente il funzionamento del sistema BSG o della batteria ausiliaria. Il più complesso 1.5 Hybrid a 48V, che può andare incontro a problemi di natura elettronica legati alla gestione del sistema ibrido e alla sua integrazione con il cambio a doppia frizione. Occorre molta manutenzione ma in termini di efficienza non può deludervi.