Il campione del mondo 2021 della MotoGP, Fabio Quartararo, ha elogiato Valentino Rossi, raccontando alcuni aneddoti sui primi anni di carriera e l’arrivo in Yamaha.
Fabio Quartararo ha coronato il sogno di diventare campione del mondo in top class, battendo Pecco Bagnaia. Un titolo quasi miracoloso sulla Yamaha M1. L’erede designato di Valentino Rossi trovò subito la possibilità di affermarsi dopo appena due anni nella classe regina. Il francese dimostrò di avere una marcia in più, sfruttando gli infortuni di Marc Marquez e l’immaturità di Bagnaia in sella alla Ducati.

El Diablo andò vicino anche a confermarsi campione del mondo nel 2022, ma la Desmosedici era di un altro livello. Bagnaia lo detronizzò e da allora la Yamaha è crollata in una crisi tecnica che appare irreversibile. Nonostante le pole position di questo inizio anno e il secondo posto colto in Spagna, Quartararo è lontano anni luce dalle performance dei ducatisti. Nelle ultime quattro uscite stagionali ha corto tre ritiri e una quattordicesima posizione in Italia.
La confessione di Quartararo su Valentino Rossi
Fabio, nel podcast di Andrea Migno, ha detto la sua sulla sfida al vertice: “Pecco sta attraversando un momento leggermente più difficile, ma se lo guardi, ha uno stile un po’ più simile al mio. Ha un’angolazione molto inferiore a quella di Marc, ma ha la capacità di curvare molto e la costanza per spingere sempre a tutto gas. Pecco è un pilota che mi sorprende molto. Ora Marc ha cambiato completamente il suo stile di guida con la Ducati, che è molto più pulito e lui va molto veloce“.

“Alla fine, quello che mi ha fatto venire voglia di diventare un pilota di MotoGP è Vale al 100%, perché da piccolo, anche la foto all’ultima curva di Jerez è quella che mi ha fatto davvero venire voglia di andarci. I due piloti che mi hanno impressionato di più sono stati Dovi e Marc. Il primo giorno di test del 2019, i primi giri, ho detto ‘Non so cosa ci faccio qui’. Ero tre secondi più lento“, ha confessato Quartararo.
“I miei piloti preferiti? Ok, alla fine è (Marc Marquez) che mi ha davvero trasmesso la passione, e poi devo dire che, in fin dei conti, Marc è un pilota che va sempre forte. Per me, è un esempio. Mick Doohan, che non ho mai visto correre dal vivo perché, in fondo, è passato tanto tempo, ma è un pilota che, come immagine, anche adesso e quello che ha fatto in passato è un esempio“, ha concluso il francese.