Non si placano le polemiche attorno alla figura di Jorge Martin, il quale ha intenzione di rompere subito il contratto con l’Aprilia. Ora c’è una critica che arriva direttamente dalla KTM al campione del mondo.
Non si placano le polemiche tra la Aprilia ed Jorge Martin, il campione del mondo che da ha disputato, senza neanche terminarla, solamente una gara in sella alla RS-GP, in quel di Lusail ad aprile. I diversi infortuni gli hanno impedito di disputare l’intera stagione, ma nonostante questo, la sua intenzione è quella di lasciare la casa di Noale già alla fine di quest’anno, sfruttando una clausola che è presente nel suo contratto. La telenovela non si ferma, ed ora c’è un nuovo aggiornamento in tal senso.

Albert Valera, il manager di Martin, ha parlato ai microfoni di “MotoGP.com“, rincarando la dose: “Quello che posso dire ad oggi è che Jorge è libero da ogni tipo di vincolo contrattuale per il 2026, ha attivato una clausola che aveva nel contratto e per noi è abbastanza chiaro. Noi ci stiamo limitando a rispettare ciò che è scritto nel contratto, è aperto ad ogni opzione disponibile e vediamo quello che accadrà“. Dunque, è chiaro che il campione del mondo non sarà in sella all’Aprilia nel 2026, ma la questione è ben lungi dall’essere risolta.
Martin, attacco da Pit Beirer della KTM
Intervistato da “Speedweek.com“, Più Beirer, direttore della KTM, non ha usato giri di parole per giudicare l’atteggiamento di Jorge Martin nei confronti dell’Aprilia: “Credo che questa situazione sia molto preoccupante. Dal mio punto di vista, è intollerabile in tutti i sensi che i contrati non vengano rispettati. I costruttori investono delle ingenti somme di denaro nei progetti della MotoGP ed i piloti sono un importante pezzo strategico in tutto ciò. Questo non è un gioco. I contratti hanno un grande valore e sono preparati con cura, tutti dovrebbero attenersi ad essi“.

Beirer ha poi aggiunto: “Azioni come quelle avviate da Jorge Martin e dal suo manager potrebbero avere delle enormi conseguenze per tutto il paddock. Tutto ciò potrebbe portare a più movimenti e provocare parecchie partenze di altri piloti, destabilizzando del tutto il mercato. Il fatto è che se questi metodi dovessero diventare un’abitudine, i contratti del futuro assumeranno un aspetto diverso. Questo vale anche per gli stipendi. I piloti devono essere chiari ed in questo paddock ci sono solo cinque produttori, e c’è il rischio di bruciarsi comportandosi in questo modo“.