Franco Morbidelli, uno dei più importanti e fidati allievi dell’Academy di Valentino Rossi, sta vivendo anni difficili, e dopo aver sfiorato il titolo nel 2020, tutto si è complicato. Ecco la sua spiegazione.
La MotoGP è uno sport difficile e crudele, che può condurre i piloti dall’olimpo al nulla in un batter d’occhio. Lo sa molto bene Franco Morbidelli, vice-campione del mondo del 2020, anno in cui dovette arrendersi a Joan Mir solo per via di un infortunio che lo costrinse a saltare alcune tappe, all’interno del mondiale più assurdo di sempre. Il rider capitolino non vince una gara da anni, ed è tornato a competere su una moto competitiva solo lo scorso anno, debuttando in sella alla Ducati del team Pramac.

Purtroppo per Morbidelli, il confronto con il compagno di squadra Jorge Martin, campione del mondo a fine stagione, è stato del tutto imbarazzante, e l’allievo di Valentino Rossi non ha avuto modo di contrastare il talento dello spagnolo. Ora il rilancio dovrà partire dal team VR46, con il quale sta cogliendo buoni risultati, battendo, sino a questo momento, Fabio Di Giannantonio nella classifica del mondiale, anche se il confronto è acceso visti i soli 3 punti di differenza tra i due in classifica.
Morbidelli, tutto si è complicato ai tempi della Yamaha
Intervistato da “Crash.net“, Franco Morbidelli ha parlato del periodo più duro della sua carriera: “Tutti si aspettavano qualcosa di molto buon da me proprio mentre io attraversavo il periodo più difficile della mia carriera in Yamaha. Non sono riuscito a farlo per tre anni, dal 2021 al 2023, ed è ciò che sto provando a fare ora in Ducati. Passare da rendimenti vincenti ad essere più in difficoltà ha fatto pensare a molti che non fossi all’altezza. Niente di più lontano dalla verità, voglio lottare per le prime posizioni ed essere tra i primi cinque della categoria, ma ho avuto situazioni difficili da gestire“.

Morbidelli ha poi aggiunto: “Per me è stata una curva ascendente da quando sono arrivato in MotoGP. Ho avuto la fortuna di incappare contro il primo “muro” nel 2021, dopo sette anni nel Motomondiale. Forse altri lo hanno fatto prima, ma fino a quel momento, era sempre stato tutto roseo. Credo di non aver fatto malissimo con il pacchetto che avevo a disposizione in Yamaha, ho lottato per la top ten ed anche per i primi cinque posti in alcune gare. Sappiamo quanto fosse difficile quella moto. Anche se oggi stanno migliorando, solo Quartararo riesce ad ottenere qualche buon risultato“.