La Cina fa passi da gigante sul mercato globale, ma molti dei suoi brand sono in piena crisi. Ecco perché ce ne sono oltre 100 che potrebbero scomparire per sempre in futuro.
Sino a pochi anni fa, tra la Cina ed il mercato automobilistico non c’era nulla in comune, ma nel giro dell’ultimo decennio, tutto è cambiato. Il paese del Dragone è diventato il primo produttore ed esportatore globale di vetture, sfruttando alla grande l’avvento dell’elettrico. Al giorno d’oggi, la Cina è l’unico paese al mondo che è stato in grado di creare un vero e proprio business attorno ai veicoli ad emissioni zero.

Il vantaggio tecnologico, creato sulla concorrenza grazie a maggiori tecnologie e ad un processo di produzione delle batterie meno costoso, è notevole al giorno d’oggi, e sembra difficilmente colmabile in pochi anni. Tuttavia, una gran parte di marchi cinesi potrebbe sparire nel corso dei prossimi cinque anni, a causa di una concorrenza interna che potrebbe produrre un effetto contrario a quello desiderato. Andiamo a scoprire cosa dicono gli ultimi dati, ma anche la Cina, su questo fronte, potrebbe perdere le proprie certezze rispetto ad oggi.
Cina, entro il 2030 il 90% degli attuali produttori può fallire
Secondo un report pubblicato dalla società di consulenza AlixPartners, la Cina rischierebbe di perdere un gran numero di marchi, a causa di una spietata concorrenza interna al paese del Dragone. Si parla della possibile sparizione del 90% dei 129 marchi esistenti oggi entro il 2030. Ciò significa che la quasi totalità dei costruttori cinesi, entro i prossimi cinque anni, potrebbe non esister più. BYD ha già lanciato l’allarme negli ultimi giorni, dichiarando che l’espansione fuori dalla Cina dei marchi è inevitabile vista l’impressionante concorrenza interna. Il mercato cinese, in sostanza, è saturo, ed è impossibile pensare di poter proseguire in questo modo per tanti anni ancora.

Negli ultimi tempi, la frammentazione dell’offerta ha portato alle prime conseguenze negative, quali cali di produzione e crisi finanziarie, oltre ad una concorrenza che continua ad aumentare. In Europa ci sono dei marchi ben noti come BYD, XPeng ed altri ancora, ma in Cina ce ne sono oltre un centinaio di cui, probabilmente, non abbiamo mai sentito parlare. Solo i gruppi più importanti e con mercato all’estero potranno sopravvivere, ed è importante programmare al meglio le prossime mosse per non essere inghiottiti da una crisi estrema e che potrebbe non risparmiare nessuno.