C’era una volta in pista, in MotoGP, il binomio Uccio Salucci e Valentino Rossi. L’amico del centauro di Tavullia ha trascorso tutta la sua vita nel paddock della MotoGP.
Uccio è stato l’amico sempre presente di Valentino Rossi. Per oltre due decenni di battaglia in pista ha ricoperto un ruolo di comprimario. Poi con la nascita dell’Academy, Uccio è diventato il team manager del team Pertamina Enduro VR46.

In occasione di un’intervista al podcast “Appuntamento al parco chiuso”, Salucci ha parlato del suo caro amico Rossi e dei piloti VR46, Fabio Di Giannantonio e Franco Morbidelli. La stagione sin qui è peggiore delle aspettative. Il team italiano avrebbe dovuto inserirsi nella sfida tra Bagnaia e Marc Marquez, ma non è riuscito a fare la differenza ai massimi livelli.
Uccio ha riconosciuto che l’inizio di stagione non è stato facile per il team VR46. Le sensazioni di Fabio Di Giannantonio sulla GP25 sono state al di sotto delle aspettative. Lo stesso Pecco ha avuto problemi di feeling sulla nuova Ducati Desmosedici. Il pilota romano, grazie all’aiuto della squadra, è riuscito a migliorare nella prima metà della stagione. “Lui capisce di moto, quindi sa che io e Fabio abbiamo faticato un po’ all’inizio, perché questa moto era un po’ difficile. E sapeva benissimo che non sarebbe stato facile tornare al vertice, perché il livello ora è davvero alto. Quindi la pensa esattamente come me e, proprio come me, si aspetta una buona seconda metà del campionato“, ha detto Salucci.
La confessione di Uccio Salucci su Valentino Rossi
Quanto al suo rapporto con Rossi, iniziato quando erano entrambi bambini, Uccio ha dichiarato: “Valentino è un ragazzo fantastico, unico, anche dal punto di vista umano. Ne ho conosciuti pochi come lui. Per me è un punto di riferimento, un supporto di cui ho sempre avuto bisogno. Una persona molto importante. È un amico, un fratello, e una persona che spero molti seguano come esempio“.

Anche a livello sportivo, Rossi ha fatto la storia, con 9 mondiali. Tanto che Uccio lo paragona ad altre grandi leggende di questo sport, come Michael Jordan. “Spero che i ragazzi lo prendano come modello, perché vorrei che ci fossero più persone così. Se una persona diventa un pilota a quel livello, significa che è anche un grande uomo. Non conosco molti atleti a quel livello che, quando li incontro, sono dei completi idioti. E grazie a Vale, ne ho incontrati molti, da Michael Jordan a Ronaldo e Roger Federer, per citarne alcuni. Sono tutti come Vale dal punto di vista personale. Si vede che sanno il fatto loro. Hanno sempre una parola per tutti: sono intelligenti. Abbiamo bisogno di più atleti come loro. Cinici, responsabili, simpatici“, ha concluso Salucci.