Il colosso americano fallisce anche in Europa: meno turni, più tagli al personale

L’industria dell’automotive sembra piombata in una crisi economica da cui risulterà difficile riprendersi. Persino i top brand americani sono costretti a licenziare.

Ford sta attraversando una fase di profonda crisi. Non è solo una questione di mancate vendite, ma anche di continui richiami che stanno ledendo l’immagine di un costruttore che ha fatto la storia dell’automotive. Senza tornare ai magici anni della Ford T, ma per decenni la Casa di Dearborn ha rappresentato un punto di riferimento per gli americani e non solo. Gli europei hanno amato profondamente il marchio dell’Ovale Blu, comprando milioni di esemplari di Fiesta, Focus, Escort, Mondeo, oltre ai SUV di ultima generazione.

Crisi azienda auto
Tracollo produttore auto – Bicizen.it

I vertici della Ford hanno deciso di rinunciare a modelli iconici per avviare una nuova era elettrificata che, per ora, non sta pagando. La scelta di stravolgere auto storiche come la Mustang o la Capri per creare delle varianti full electric è sembrata paradossale già al momento del lancio. Oggi si vedono gli effetti di una politica green che non ha arricchito nessuno, anzi ha tolto forza lavoro anche nel Vecchio Continente.

Il tracollo di Ford

Sotto accusa sono finiti i membri del boarding che hanno sbagliato strategia. In Germania, nella factory di Colonia, era stati fatti enormi investimenti per la realizzazione di batterie. Con il calo delle vendite delle EV, la situazione si è fatta insostenibile. Prima c’è stato un abbassamento dei turno, poi un piano di riorganizzazione per mille lavoratori, quasi 300 in più rispetto a quanto concordato poche settimane fa con il sindacato IG Metall.

Il colosso americano in crisi
Il tracollo di Ford – Bicizen.it

In Europa, la domanda di EV rimane ben al di sotto delle aspettative dell’industria. Pertanto, a partire da gennaio 2026, sposteremo la produzione nello stabilimento di Colonia su un turno unico“, ha annunciato la Ford, come riportato su Quattroruote. Con prezzi proibitivi era prevedibile che non si sarebbero vendute certe auto, per di più sono già iniziate le procedure di licenziamento obbligatorio.

Ai lavoratori del sito verranno offerti specifici pacchetti di strumenti e indennizzi per favorire le uscite su base volontaria. I nuovi tagli manderanno in strada tanti lavoratori. Il piano, approvato con il 93,5% di voti favorevoli, prevede l’exit di 2.900 dipendenti in tutta la Germania, di cui poco più di 700 proprio a Colonia. Sono montante le proteste, ma oramai c’è poco da fare e da trattare. Ford ha imboccato un tunnel oscuro dal quale difficilmente ne uscirà indenne con una gamma di EV. Il ridimensionamento del personale a Colonia potrebbe essere solo l’inizio di una escalation negativa.

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