Casey Stoner fu costretto a ritirarsi a 27 anni dopo aver vinto ben 2 titoli mondiali in MotoGP con Ducati e Honda.
Come per un artista bisogna fare una distinzione tra l’uomo e il pilota. Stoner ha lasciato una grande eredità per l’intero motociclismo con la sua storia che ha in sé un dramma ma anche un riscatto. Un esempio di capacità, di professionalità, riconosciuta dai suoi colleghi, in pista e fuori dagli autodromi. La sua introduzione nella Hall of Fame della MotoGP ha illuminato il suo passato da pilota, una carriera chiusa troppo presto per alcuni, a causa di una situazione di salute che non gli ha consentito la serenità di continuare.

Abbiamo avuto la possibilità di raccogliere qualche sua dichiarazione, fatta di una calma serafica che appartiene da sempre a questo pilota quarantenne che ha appeso il casco al chiodo all’età di 27 anni, dopo aver vinto due titoli mondiali in MotoGP e battagliato con le teste di serie del motociclismo internazionale, uno tra tutti il pluripremiato Valentino Rossi. Le battaglia tra loro due hanno illuminato i palcoscenici internazionali.
Stoner gode di fama e di stima perchè oltre ad avere intuizione e sensibilità per la messa a punto dei motori ha vinto il 33% delle gare a cui ha partecipato, è salito sul podio in 69 delle sue 115 partenze e ha ottenuto vittorie in ogni circuito del calendario.
La verità su Casey Stoner
Un uomo dei record che ha stracciato il cronometro su ogni pista reiventandosi come sportivo e pilota alla guida. Ha ricevuto una diagnosi che giustamente lo ha sconvolto, troppo giovane ma maturo per scegliere cosa fosse la cosa migliore e la decisone da prendere, vale a dire smettere.

Solo da due anni sta recuperando la salute, ma vive ancora giornate difficili. E’ riapparso sulle scene dei circuiti ed in compagnia dei suoi colleghi che lo hanno accolto con affetto e simpatia. Stoner nonostante i problemi fisici e di ansia attraversa la vita con un sorriso. Oggi è un uomo responsabile che senza arroganza si interfaccia con il mondo ed i giornalisti. “La mia mente e il mio corpo si sono spenti e non avevo più alcun controllo. Era pura stanchezza, 24 ore al giorno. Solo negli ultimi due anni ho lentamente riacquistato la resilienza mentale necessaria per decidere cosa pensare”, ha confessato Stoner a Speedweek.com.