Il mercato dell’auto sta conoscendo una crisi profondissima, ma vi sono vetture che stanno facendo impazzire il pubblico. Ecco di quali modelli si tratta.
L’industria dell’Automotive sta provando a rialzare la china dopo anni terrificanti. La pandemia da Covid-19 ha ritardato le vendite, creando una frattura insanabile sul car market. I tempi di attesa delle consegne delle vetture si sono allungati a dismisura con una pesante crisi dei componenti. L’inflazione ha portato i prezzi alle stelle, facendo schizzare anche il costo delle auto nuove.
Per i produttori è stato un vero disastro superare questo biennio tremendo. Ogni casa ha cercato di salvaguardarsi al meglio con strategie diverse. C’è chi, come Tesla, ha mirato ad una fascia di clientela molto ricca e chi, al contrario, ha fatto il boom, puntando sul tenere bassi i prezzi. In un momento di difficoltà economica così evidente, con l’avanzare minaccioso dello stop i motori termici, in tanti hanno iniziato a cambiare approccio.
Le vetture, al giorno d’oggi non sono più uno status symbol. Al momento dell’acquisto la clientela è più concentrata su altri aspetti, come le emissioni comprese tra 61 e 135 g/km, per ridurre consumi ed impatto ambientale. I progressisti paladini del green hanno optato per vetture ibride e i dati sono evidenti. In un solo giorno, sono stati praticamente terminati i soldi messi a disposizione come ecobonus per le auto full hybrid, mild hybrid o con motorizzazione tradizionale e classe Euro moderna ovvero quelle rientranti nella categoria suddetta compresa tra 61 e 135 g/km della categoria.
Il budget iniziale di 120 milioni di euro è crollato rapidamente, sino ai 62,7 milioni registrati alla sera. In sostanza in un solo giorno il bonus si è dimezzato per le troppe richieste. Questo vuol dire che il pubblico sente il disperato bisogno di maggiori incentivi per spingere il mercato dell’auto 2.0. Le vetture che rientrano nella fascia di emissioni comprese tra 0 e 20 g/km, tradizionalmente le EV, e ibride plug-in tra 21 e 60 g/km, hanno avuto un diverso impatto. Dal budget iniziale di 194,7 milioni si è scesi ai 191,5, mentre per le ibride plug-in il conto è sceso da 232,7 milioni a 230,7 milioni nella giornata del 24 gennaio. Una vera beffa per le EV.
Il primo febbraio si avrà il Nuovo Piano di incentivi con grande attenzione per chi rottama automobili inquinanti – potrà ricevere insomma degli incentivi maggiorati e sostanzialmente comprare auto moderne con ottimi sconti – e per i redditi bassi. Il sistema di ecobonus, lanciato nuovamente dallo scorso 23 gennaio 2024, dovrà essere quindi rivisto.
In altri stati l’industria dell’Automotive 2.0 è stata spinta da una chiara manovra statale tesa a rivoluzionare il parco auto circolante. Quello italiano è tra i più vetusti d’Europa. Alle nostra latitudini, se si rientra in specifici target, si ha diritto a 3mila euro per l’acquisto di una EV senza rottamazione che possono diventare 5.000, rottamando un’auto con omologazione da Euro 0 a Euro 4.
In pochi hanno deciso di approfittare dell’offerta per passare all’elettrico, preferendo quindi i motori termici meno inquinanti o l’ibrido che va per la maggiore. Va anche detto che ci sono delle questioni da tenere in conto quando si ottengono gli incentivi. Il limite di prezzo dell’auto nuova per accedere al beneficio, è di 35mila euro più Iva, ossia all’incirca 42.700 euro totali. Il limite scende, per le vetture ibride plug-in, a 45mila euro più Iva e il benefit è di 2mila euro senza rottamazione e 4mila con rottamazione.
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