“Degrado in città per le bici”, l’accusa che fa male ai ciclisti

Arriva un’accusa molto pesante che fa male ai ciclisti e che ci lascia senza parole. Si parla di degrado in città e vengono accusate proprio le biciclette.

Le due ruote hanno di fatto sempre diviso l’opinione pubblica, creando una spaccatura anche su quello che dovrebbe essere il loro utilizzo in città.

Bici divieto
Bici degrado in città (Bicizen.it)

L’avvento dell’elettrico ha moltiplicato l’utilizzo di bici all’interno dei nostri Comuni portando pro e contro. Sicuramente i vantaggi sono sotto gli occhi di tutti tra cui la diminuzione dell’inquinamento atmosferico visto il fatto che sono mezzi a zero emissioni. E poi c’è da considerare anche la salute perché chi si muove in bici ha dei giovamenti nell’attività fisica.

È difficile trovare i contro se non quella della sicurezza che è un danno di fatto collaterale. Strade pericolose che si intrecciano, situazioni poco chiare nelle progressioni su due ruote e piste ciclabili non sempre tranquille. Il rischio è sempre dietro l’angolo.

E c’è poi chi si lamenta perché le bici creano preoccupazione, diventano difficili da gestire e sono sempre sui marciapiedi. Difficile fare un punto della situazione, ma un Comune in particolare ha fatto il punto su una situazione che risulta essere davvero molto delicata.

Bici e degrado, cosa succede?

Arriva una sentenza del Tar che lascia tutti senza parole e che crea la mobilitazione di differenti ciclisti in giro per il paese. Il rischio è infatti che tutto possa travolgere presto anche altre città in giro per lo stivale.

Come gestire le bici
Bici e degrado in città (Bicizen.it)

Tutto arriva da Cagliari con il Tar Sardegna che si è espresso sulla questione legata al fatto che le rastrelliere per le bici in città vadano contro il decoro urbano. La Fiab Cagliari ha rilanciato un ricorso contro il Regolamento di polizia e sicurezza urbana che aveva istituito di fatto il divieto di incatenare ciclomotori, motocicli e bici a pali come infrastrutture pubbliche con punizioni fino ai 300 euro.

Qui si crea un dubbio difficile da gestire che apre un dibattito perché ci troviamo di fronte a una normativa non facile da gestire. Ora infatti i ciclisti sono spiazzati e confusi di fronte a una situazione che si spera si possa risolvere il prima possibile.

Ciclisti cagliaritani hanno già lanciato una raccolta firma per sensibilizzare la politica e il pubblico sulla necessità di avere delle rastrelliere. Oggi queste diventano un qualcosa di fondamentale sotto numerosi punti di vista. Staremo a vedere cosa ci dirà il tempo.

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