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Curiosità

La storia che è “costata” una fortuna a Jaguar: milioni di Dollari in danni per niente

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Chiara Rainis

Mani nei capelli per i vertici Jaguar. L’imprevisto ha provocato una caterva di danni. Ecco com’è andata veramente.

In molti pensano che i marchi automobilistici del lusso abbiano risorse infinite, ma non è così. Anche loro quando si trovano a vivere degli intoppi vanno in tilt e si preoccupano. E’ il caso di quanto vi andremo a raccontare.

Jaguar – Bicizen.it

Un colpo di scena in nativo che ha lasciato il prestigioso brand inglese di stucco per quanto denaro avrebbe dovuto tirare fuori dalle sue tasche, se non ci fosse stato un intervento salvifico. Cominciamo con il dire che il fattaccio non si è svolto in strada, bensì in un circuito precisamente ad Indianapolis.

Che guaio per Jaguar, un sacco di auto distrutte!

Se sono state sei le XJ220 coinvolte nella maxi-carambola che si è consumata nel corso della Fast Masters una gara costruita  ad uso e consumo delle tv nell’estate del 1993. La particolarità stava nel fatto che i piloti erano tutti over 50, quindi “pensionati” e provenienti da discipline motoristiche molto diverse, non sono corsa a stelle e strisce, ma pure prototipi e F1.

Tra i nomi infatti spiccano personaggi del calibro di Derek Bell ed Henri Pescarolo. Il premio era cospicuo, pari a 100mila dollari, è dunque specchietto per le allodole capace di incuriosire anche del cinema come Paul Newman, notoriamente appassionato di auto e lui stesso proprietario di un team.

Il primissimo evento ebbe luogo il 19 giugno nell’Indiana. con la suddivisione delle prove da affrontare in tre manche: due da dieci tornate e una da sei. Già al secondo giro della prima batteria i botti si sprecarono. Lo strike che vide coinvolti i bolidi della Casa del Giaguaro, fu l’incipit di una storia dalla durata brevissima, ma ciò nonostante rimasta nella memoria di molti esperti del settore.

Una sorta di vero e proprio marchio di fabbrica rappresentato dagli spettacolari crash. Protagoniste le Jaguar sponsorizzate Havoline e preparate dalla Tom Walkinshaw Racing, gomme Bridgestone.

Fast Masters 1993, la serie rimasta celebre perché disputata una sola stagione (You Tube) -Bicizen.it

Non che stupisca considerato lo spirito dello sport su quattro ruote in America, di certo dopo il primo assaggio la serie venne ribattezzata Crash Masters. A causa di questa facilità all’uscita di scena con collisione, ogni settimana i corridori era sempre diverse e le vetture impegnate di meno a fronte di danni solitamente ingenti.

Il gran finale si svolse il 21 agosto. A vincere fu il mitico Bobby Unser, l’anno successivo al top della 24 Ore di Daytona e in generale uno dei corridori più noti a apprezzati in assoluto di provenienza statunitense.

Trattandosi di un campionato mangia soldi per le scuderia e la Casa britannica nelle vesti di fornitrice, non si ebbe mai una replica e il sipario si chiuse dopo sei manifestazione. Jaguar  stessa rifiutò un ulteriore impegno e nessun altro costruttore si dimostrò interessato. Da notare che già in corso d’opera si cercò di modificare il format, ma non la sostanza, per renderlo più eccitante per gli spettatori.

A dispetto dell’unicità della manifestazione, gli addetti ai lavori e gli esperti di automobilismo non hanno mai mostrato di apprezzare il tentativo. Basti pensare che nel 2018 la celebre rivista specializzata “Road and Track” la bollò come una farsa.

Chiara Rainis

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