Caos Stellantis, altre pessime notizie in arrivo per l’Italia: è successo adesso

Continuano le polemiche in Italia sulla questione Stellantis. Le ultime notizie non fanno di certo ben sperare il nostro paese.

Quelli tra Stellantis e l’Italia non sono rapporti del tutto idilliaci, soprattutto al giorno d’oggi. La holding multinazionale olandese è stata accusata di avere avuto un ruolo decisivo nella de-industrializzazione del nostro paese sul fronte del settore automotive, con la penisola che è scivolata al settimo posto tra i paesi europei che producono più auto. La controllata di John Elkann è l’unica che produce nei nostri confini, motivo per il quale il governo si sta attivando per creare nuove opportunità.

L’obiettivo dei vertici del paese è quello di produrre circa un milione di auto all’anno, ma Stellantis non arriva nemmeno alla metà. Inoltre, il gruppo sta portando un gran numero di auto italiane ad essere costruite all’estero, come la nuova Alfa Romeo Junior che nascerà in Polonia o la Fiat Panda, che sarà prodotta in Serbia. Nel frattempo, per la holding ci sono nuovi problemi, dal momento che migliaia di persone sono ufficialmente scese in piazza per protestare e chiedere maggiori diritti.

Stellantis, scoppiano le proteste per Mirafiori

Lo stabilimento di Mirafiori è di proprietà del gruppo Stellantis, ed è sicuramente quello che sta facendo più discutere. Nel corso degli ultimi anni, il numero di impiegati è calato enormemente, ed ora ci sono moltissimi lavoratori in condizione di cassa integrazione. 

Ebbene, la pazienza degli operai e delle istituzioni sembra essere terminata, con ben 12.000 persona che sono scese in piazza a Torino per protestare nelle scorse settimane, in modo da avere maggior chiarezza su quello che sarà il futuro di Mirafiori. L’obiettivo di lavoratori, politici e sindacati è quello di far ripartire la produttività della città di Torino proprio dal sito di produzione sul quale pare esserci poca voglia di investire, ma che è necessario per il nostro settore automotive.

Pensate che Michele De Palma, il segretario della Fiom-Cgil, ha addirittura affermato di essere pronto per andare sino a Palazzo Chigi, in modo da far chiarezza su una situazione molto instabile. La paura di molti è che Stellantis possa del tutto abbandonare l’Italia, ipotesi smentita dallo stesso CEO Carlos Tavares, ma è chiaro che serva mantenere alta la guardia, perché in questo settore le cose possono cambiare in fretta, ed i lavoratori hanno bisogno di rassicurazioni. Antonio Tajani si è detto tranquillo sulla permanenza del gruppo automobilistico, ma le proteste di piazza a Torino fanno capire che lo stato di agitazione è arrivato a livelli elevati.

Ecco cosa è stato riportato sulle colonne di “Repubblica“: “Per la prima volta a distanza di 15 anni dal referendum e dal contratto separato, Fim, Fiom e Uilm tornano a manifestare tutti insieme per lo stabilimento di Mirafiori. Una protesta che si allarga ad altre sigle, Ugl, Fismic, ma anche l’Associazione Quadri e Capi Fiat che rappresenta i colletti bianchi. Molti politici dietro allo striscione che indica come il rilancio di Torino parta da Mirafiori, come Dario Gallina, ex presidente degli industriali e numero uno della Camera di Commercio, così come Pierangelo Decisi, il vicepresidente Api“. Neanche questo però sembra aver sbloccato la situazione elo stabilimento che tra annunci di stop alla produzione e la difficile situazione dei lavoratori continua a preoccupare.