Negli Usa avvengono delle narrazioni epiche e che non potrebbero mai verificarsi in Italia. Ecco la storia unica di una muscle car americana.
La Plymouth Barracuda B029 del 1968 è tra le vetture più belle mai create sul territorio americano. Creata specificamente per le competizioni di drag racing nella classe Super Stock è un simbolo dell’ingegneria americana. La Barracuda di prima generazione era basata sulla Chrysler A-body e fu offerta dal 1964 al 1966. Era un modello fastback a due porte con hardtop e condivideva la maggior parte dei componenti e della carrozzeria con la Plymouth Valiant, ad eccezione del caratteristico lunotto avvolgente.

La Barracuda esordì in versione fastback il 1° aprile 1964. Il nuovo modello usava il passo da 106 pollici (2.692 mm) della Valiant e il cofano, le cornici dei fari, il parabrezza, i finestrini, i pannelli laterali, le porte, il montante anteriore e i paraurti della Valiant. Usando lo stesso approccio di Ford con la Mustang, i costi e i tempi di sviluppo furono da record. Da una collaborazione tra i designer della Pittsburgh Plate Glass (PPG) e della Chrysler derivò il più grande lunotto posteriore mai installato su un’auto di produzione standard fino a quel momento.
All’asta una Barracuda storica
I gruppi propulsori erano identici a quelli della Valiant, comprese due versioni del motore Chrysler a sei cilindri inclinati. Il motore di serie aveva una cilindrata di 170 pollici cubi (2,8 L) e una potenza di 101 CV (75 kW); C’era anche una variante da 3,7 L con un potenza a 145 CV (108 kW). L’opzione più potente per il 1964 era il potente V8 da 273 pollici cubi (4,5 L) della Chrysler. Un motore compatto con un carburatore a doppio corpo che produceva 180 CV (130 kW). Il prezzo della Barracuda, rapportandoci ad oggi, sarebbe di 25.000 dollari. C’è chi l’ha presa a 1 dollaro e oggi in asta può raggiungere valutazioni superiori ai 300.000 euro, a seconda dello stato di conservazione. In questo caso l’esemplare è perfetto. “The Mule” è un autentico pezzo di storia dell’automotive.

Il motore V8, assemblato personalmente dal pilota Arlen Vanke, aveva un rapporto di compressione di 12,5:1 e un sistema di aspirazione cross-ram con doppi carburatori Holley a quattro corpi. Il driver Tony Suppa, che la trasformò nella celebre “Suppa Cuda”. Suppa vinse gli U.S. Nationals a Indianapolis. Considerando la sua rarità potrebbe arrivare a una cifra record all’asta Mecum Auctions, il 17 maggio 2025.