Yamaha, l’attacco frontale del tecnico: c’è di mezzo Dovizioso, l’errore che non dovevano fare

La Yamaha richiamò Andrea Dovizioso in MotoGP per lo sviluppo della M1, ma le cose non andarono come nelle attese al fianco di Valentino Rossi.

Nel 2021 il Dottore ha concluso la sua carriera gloriosa in MotoGP nel team satellite della Casa di Iwata. Dopo il passaggio di Franco Morbidelli nel team factory ufficiale, Andrea Dovizioso sposò i colori del team Yamaha RNF di Razlan Razali. Un ritorno in MotoGP, dopo i fasti in sella alla Ducati, piuttosto amaro. Non arrivarono risultati in linea con le ambizioni del pilota italiano né il tanto agognato sviluppo della moto giapponese.

Lo spreco della Yamaha con Dovizioso
I problemi di Dovizioso in Yamaha (Ansa) Bicizen.it

Nel 2021 Fabio Quartararo, erede designato di Valentino Rossi, celebrò il titolo mondiale su una M1 tutt’altro che perfetta. Il talento del francese coprì i limiti di un progetto che già dopo pochi mesi invecchiò. Bagnaia, nel 2022, sfilò la corona al Diablo. Da allora la Desmosedici è risultata imbattibile per i rider della Casa di Iwata. Salvo qualche performance eroica di Quartararo, nelle ultime annate non sono arrivati più risultati positivi.

In tempi non sospetti Valentino Rossi e Andrea Dovizioso avevano denunciato i problemi tecnici della M1. L’ultima annata del centauro di Tavullia fu negativa e non arrivò nemmeno un podio, per la prima volta nella sua carriera. Dovizioso rimase in sella alla Yamaha anche nei primi mesi del 2022, tuttavia non aveva senso lottare per le ultime posizioni in griglia.

L’ammissione su Dovizioso

Nell’ultimo episodio di ‘Duralavita’, Ramón Forcada ha analizzato i problemi avuti dalla Case nipponiche negli ultimi anni. “Il fatto è che i giapponesi, soprattutto Yamaha e Honda, di cui so meno, devono seguire la stessa linea. Fanno fatica a tenere il passo con Gigi [Dall’Igna, progettista e direttore tecnico Ducati]. Ricordo che l’ultimo anno in cui ero in Yamaha, Dovizioso arrivò come collaudatore. Fu un’opportunità fantastica, che la Yamaha sprecò. Arriva un professionista davvero bravo, con un’ottima conoscenza della moto vincente e non ne approfittarono. Cioè, non sfruttarono le informazioni che aveva Dovi. Ecco perché quando se ne andò a metà stagione e arrivò Crutchlow, disse: ‘Mi sento sprecato. Non è che non mi prestino attenzione, è che non mi ascoltano’“, ha annunciato Forcada.

La confessione su Dovizioso
Dovizioso, attacco frontale del tecnico alla Yamaha (Ansa) Bicizen.it

In quel momento [Dovizioso] è arrivato e mi ha spiegato che il dispositivo di avviamento della Ducati era automatico. Perché ovviamente in Yamaha era manuale. Ora, a Fabio non piaceva il cambio automatico, non so se usa il manuale o l’automatico. Abbiamo quindi provato a progettare un sistema automatico per l’avvio del dispositivo, ma alla fine non lo abbiamo utilizzato. Innanzitutto perché Fabio ha detto che non lo voleva, in quel momento non voleva usarlo. E poiché era molto complicato, perché c’erano molti piccoli pezzi, molte piccole cose, che alla fine rappresentano un cattivo affare nella competizione“, ha concluso l’ex tecnico della Yamaha.

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