Marc Marquez è diventato il centro della Ducati, l’uomo in cui tutta la squadra ripone il massimo della fiducia. Davide Tardozzi racconta la superiorità del nativo di Cervera con la Rossa delle due ruote.
La Ducati festeggia l’ennesima vittoria di Marc Marquez, il quale ha dettato legge in quel di Assen, imponendosi dopo una qualifica che non era stata facilissima. Il nativo di Cervera si è imposto sia al sabato che alla domenica partendo dalla quarta casella, gestendo ogni singola fase di gara alla perfezione, senza mai commettere un errore. Se nella Sprint Race era stato il fratello Alex a metterlo sotto pressione, durante il GP d’Olanda ha dovuto rispondere agli assalti di uno scatenato Marco Bezzecchi, che però non è mai riuscito a portare un attacco deciso.
Marquez ha uno stato di forma che mancava dai tempi del dominio con la Honda, quando era più giovane e non aveva ancora avuto esperienze di infortuni e traumi fisici. Vederlo oggi a questi livelli rende bene l’idea del fenomeno che è, annichilendo tutti i suoi critici. Lo spagnolo ha ora 68 punti di vantaggio su suo fratello Alex, ed il titolo mondiale appare ormai in cassaforte.
Marquez, Tardozzi racconta il legame speciale con la Ducati
Dopo la fine della gara, Davide Tardozzi è stato interpellato sulle prestazioni di Marc Marquez: “Dal mio punto di vista, Marc ha trovato una fiducia speciale nella Ducati, lotterà per la vittoria in ogni pista. Lui sta vivendo un grande momento, tanto dal punto di vista fisico quanto da quello mentale, la sua maturità attuale, dopo ciò che ha sofferto negli ultimi anni, è davvero eccezionale. Se ha punti deboli? Li hanno tutti i piloti, ma lui spicca in termini di professionalità, il modo in cui lavora con gli ingegneri è eccezionale. Ha capacità di analisi ed adattamento che lo rendono molto temibile per i suoi avversari“.
Tardozzi ha poi parlato di Pecco Bagnaia, che sta soffrendo enormemente il confronto interno con Marquez: “Pecco non ha avuto la necessaria costanza in un determinato momento della gara. Forse c’è stato qualcosa che non gli ha permesso di dare il massimo, ma lui continua a dimostrare il talento che ha ed il campione che è. A volte si è così al limite che non c’è la possibilità di perdere nemmeno mezzo secondo. Il podio è comunque positivo, il problema è che, pur essendo veloce, non gli stiamo dando la moto che gli garantisca il feeling che desidera“.