Perché nessuno ci aveva mai pensato prima? Questo sistema rivoluziona il modo di concepire i motori ibridi, gli appassionati non vedono l’ora di guidarlo!
I motori ibridi sono forse la migliore opzione che abbiamo tra le mani per un compromesso tra motore termico ed elettrico: lo dice la parola stessa, scegliere un veicolo con questo tipo di propulsione significa affidarsi ad un mezzo che usa sia un motore a benzina o diesel – raramente – sia un propulsore elettrico supplementare, che non conduce l’auto per tutto il tempo ma solo in città, alle basse velocità. Chiaro che poi ogni brevetto funziona in modo differente.
![Automobile ibrida rivoluzione](https://www.bicizen.it/wp-content/uploads/2023/12/Novita-SYM-20-12-2023-Bicizen.it_-1.jpg)
Anche nel mondo delle due ruote sta prendendo piede questo tipo di sistema che per tanti anni è stato ampiamente sottovalutato dal momento che l’elettrico è stato – in questo caso si può dire – fulmineo nell’arrivare nel mondo dei ciclomotori. Marchi come Triumph o come la LiveWire che rappresenta il dipartimento sostenibile di Harley Davidson hanno fatto rapidamente breccia nella clientela più ostinata, creando un’alternativa.
Adesso i brand si stanno rendendo conto dell’importanza che l’ibrido potrebbe avere per portare anche i motociclisti meno convinti dalla parte della transizione ecologica. Lo ha fatto soprattutto un’azienda, la taiwanese SYM che nel nostro paese è famosa soprattutto per i sui motorini cinquanta per la fascia di clienti con il patentino. Molto presto lo saranno anche per un’innovazione clamorosa.
Concorrenza avvisata: si fa sul serio!
Proprio nella patria dell’innovazione tecnologica, Taiwan è infatti uno dei paesi leader nella produzione di microchip per le automobili, nasce un modello assurdo, il SYM PE3 che all’EICMA di Milano del 2023 è stato forse meno notato rispetto alle potenti motociclette presentate da Suzuki, Ducati e Benelli ma che “rischia” di diventare la vera, grande novità dell’anno.
![SYM PE3 novità ibrido](https://www.bicizen.it/wp-content/uploads/2023/12/SYM-PE3-20-12-2023-Bicizen.it_.jpg)
Questo scooter infatti dall’aspetto moderno ma forse non appariscente quanto gli astanti alla fiera avrebbero voluto ha qualcosa di incredibile sotto il telaio: intanto, la prima batteria sperimentale a ioni di alluminio che si sia mai vista, stabile e molto più duratura di quelle al litio fosfato che ben conosciamo oggi; secondo poi il mezzo vanta un motore termico aggiuntivo che è in grado di ricaricare la batteria!
Con appena un litro di benzina il nostro PE3 elettrico diventa in pochi secondi uno scooter termico quando la batteria va a terra: lo scooter è in grado insomma di ricaricare la batteria con un motore a benzina che viene poi disattivato quando l’elettrico è in funzione, un ciclo infinito che continua finché c’è carburante. L’autonomia del mezzo? In questo caso, con il pieno carico di benzina e della batteria, ben novanta chilometri.
La soluzione non è certo strabiliante per un’automobile. Risulta invece rivoluzionaria per un motorino che mai prima d’ora era stato equipaggiato con una simile tecnologia. Chissà se avrà un seguito sul mercato: lo seguiremo con attenzione…