La decisione del Governo arriva a sorpresa. Niente elettrico, ma una tecnologia alternativa. Ecco di cosa si tratta.
In Italia l’elettrico continua a non convincere e questo è cosa nota. L’unica boccata d’ossigeno per quanto riguarda le vendite è arrivata quando il Governo ha sbloccato le risorse per gli Ecoincentivi, ma per il resto resta profondo rosso. Giusto per fare una comparazione con un Paese del Nord Europa, se nel mese di agosto la Norvegia ha raggiunto quota 94% di EV circolanti, da noi il mercato ha registrato un calo del 40%.
I prezzi elevati dei veicoli, la scarsa presenza di infrastrutture per la ricarica e lo scetticismo per la tecnologia in sé non hanno mai fatto scattare la scintilla nel cuore dei nostri connazionali creando non pochi problemi a chi deve provare all’Unione Europea di essere nei parametri stabiliti in prospettiva 2035 riguardo alla diffusione dei mezzi a spina. Ecco dunque farsi largo un’alternativa che potrebbe trasformarsi in un salvagente.
L’Italia investe sull’idrogeno, al via il progetto IPCEI H2 Move
A rendere noto il piano è stato lo stesso ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso che, tramite decreto ha dato l’ok ad un Fondo per dare vita al progetto d’interesse comunitario “Idrogeno 4”, chiamato anche IPCEI H2 Move, che riguarda la messa in atto di programmi che sfruttano questa sostanza nel campo della mobilità e dei trasporti nel loro complesso, aerei compresi.
Tramite una nota ufficiale è stata comunicata l’attivazione di una cassa da 22.216.418, 46 euro autorizzata quale aiuto di stato della Commissione Europea ed estesa altresì a Olanda, Francia, Germania, Spagna, Estonia e Slovacchia, per un complessivo di 1,4 miliardi di euro. Ma a cosa servirà questo denaro? Essenzialmente a perseguire l’obiettivo della riduzione del 90% degli inquinanti entro il 2050.
Un piano ambizioso che potrà concretizzarsi solo tramite lo sviluppo tecnologico. Le teste pensanti dello Stivale avrebbero deciso di indirizzare tale somma alla realizzazione di piattaforme di celle a combustibile per mezzi pesanti e bus, e a celle a combustibile che sfruttano l’idrogeno per produrre elettricità utile per navi e treni, nonché soluzioni di stoccaggio della materia a bordo di velivoli di nuova generazione.
A seguito di un bando verranno scelti i destinatari specifici dell’aiuto che sarà essenzialmente un contributo spesa. Entro 90 giorni dall’entrata in vigore del decreto, saranno definiti i termini per la presentazione delle istanze.